L'olio "senza sbarre" tra le mani di Papa Francesco
A consegnare l'oro verde don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli
mercoledì 10 gennaio 2018
18.14
Dopo la maglia della Fidelis, un altro orgoglio 100% "made in Andria" giunge stamane tra le mani del Santo Padre.
Si tratta dell'olio "senza sbarre", un prodotto extravergine d'oliva nato dalla prima annata delle olive raccolte nei terreni della Masseria San Vittore, coltivatie nell'ambito del progetto "Senza sbarre", che mira al reinserimento degli ex detenuti ma anche ad un carcere alternativo per chi deve contare la restante parte della pena.
Il dono simbolico, risultato di un lungo percorso, è stato consegnato da una delegazione formata dagli infaticabili don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli.
Per i due parroci si è trattato solo di un ritorno a Roma. Infatti, già nella scorsa estate, in occasione della presentazione della Partita della Solidarietà, erano stati in Piazza San Pietro per incontrare Papa Francesco e presentargli non solo il match solidale ma anche la finalità dell'iniziativa, ovvero il progetto "Senza sbarre". Già in quella occasione il Santo Padre incoraggiò la delegazione andriese ad andare avanti per raggiungere l'obiettivo: riportare in vita una storica masseria ai piedi di Castel del Monte per farla diventare il quartier generale di "Senza Sbarre".
A Sua Santità chiesero il sostegno per il progetto così da portare avanti il sogno "di inserimento dei nostri fratelli detenuti che oggi vivono la sofferenza di essere emarginati", ricorda don Riccardo.
Si tratta dell'olio "senza sbarre", un prodotto extravergine d'oliva nato dalla prima annata delle olive raccolte nei terreni della Masseria San Vittore, coltivatie nell'ambito del progetto "Senza sbarre", che mira al reinserimento degli ex detenuti ma anche ad un carcere alternativo per chi deve contare la restante parte della pena.
Il dono simbolico, risultato di un lungo percorso, è stato consegnato da una delegazione formata dagli infaticabili don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli.
Per i due parroci si è trattato solo di un ritorno a Roma. Infatti, già nella scorsa estate, in occasione della presentazione della Partita della Solidarietà, erano stati in Piazza San Pietro per incontrare Papa Francesco e presentargli non solo il match solidale ma anche la finalità dell'iniziativa, ovvero il progetto "Senza sbarre". Già in quella occasione il Santo Padre incoraggiò la delegazione andriese ad andare avanti per raggiungere l'obiettivo: riportare in vita una storica masseria ai piedi di Castel del Monte per farla diventare il quartier generale di "Senza Sbarre".
A Sua Santità chiesero il sostegno per il progetto così da portare avanti il sogno "di inserimento dei nostri fratelli detenuti che oggi vivono la sofferenza di essere emarginati", ricorda don Riccardo.