“Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”: Andria aderisce alla mobilitazione del 27 luglio
Nel solco di manifestazioni già attuate nella città
sabato 26 luglio 2025
13.40
L'Amministrazione comunale, su proposta del Sindaco Giovanna Bruno, aderisce alla mobilitazione generale "Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio", organizzata dal movimento globale "Ultimo giorno di Gaza" prevista per domani 27 luglio alle ore 22.
Nel solco di manifestazioni già attuate nella città di Andria, come l'esposizione della bandiera Palestinese sulla facciata di Palazzo di Città, l'iniziativa "50 sudari", la Marcia per la Pace, la mostra dedicata al dramma della guerra, il flash mob dedicato alla Pace e l'incontro in videochiamata con Padre Gabriel Romanelli, parroco della Chiesa della Sacra Famiglia nella Striscia di Gaza rimasto coinvolto e ferito purtroppo nel successivo attentato e mentre giacciono ancora all'attenzione del consiglio comunale alcune proposte di delibere relative al riconoscimento dello Stato della Palestina, il Sindaco Giovanna Bruno invita tutta la comunità cittadina a fare rumore e a non far sentire solo il popolo palestinese in questo dramma che è la guerra e la fame, manifestando apertamente l'impegno istituzionale per la pace e per la tutela dei diritti umani.
Scrivono gli organizzatori "Gaza muore di fame: il genocidio entra nella fase finale, e Israele prepara così una terra finalmente davvero senza popolo. Affamando, assetando, bombardando. A Gaza suonano le sirene delle ambulanze, che danno voce ai condannati a morte per fame e bombe. Quelle sirene dicono al mondo che non c'è più tempo. Non possono fare altro, a Gaza: perché i governi del cosiddetto "mondo libero" stanno con Israele. Con il carnefice, non con la vittima. Anche il nostro governo continua a sostenere Israele: impedendo la sospensione dell'accordo con l'Unione europea; continuando a vendergli armi; coprendolo in ogni modo. Il nostro governo ha le mani sporche di sangue. Ebbene, noi vogliamo rompere questo mostruoso muro di silenzio.
Vogliamo fracassarlo, e liberare la verità. Vogliamo disertare questo silenzio di morte.
Vogliamo unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza".
Anche Andria, dunque, deve fare rumore. L'appuntamento per tutti è per domenica 27 luglio, alle 22. «Facciamo rumore e baccano sempre, per cose futili, per fare chiassate, per creare scompiglio strumentale nelle comunità che abitiamo – afferma il Sindaco Bruno - Per una volta, il rumore sia scelto e motivato, sia lo scatto di ribellione ad un silenzio accondiscendente in cui siamo calati tutti, rispetto agli orrori di guerra, al genocidio, ai soprusi israeliani. Domenica alle ore 22 diamo sfogo al rumore.
Il rumore di Pace».
Nel solco di manifestazioni già attuate nella città di Andria, come l'esposizione della bandiera Palestinese sulla facciata di Palazzo di Città, l'iniziativa "50 sudari", la Marcia per la Pace, la mostra dedicata al dramma della guerra, il flash mob dedicato alla Pace e l'incontro in videochiamata con Padre Gabriel Romanelli, parroco della Chiesa della Sacra Famiglia nella Striscia di Gaza rimasto coinvolto e ferito purtroppo nel successivo attentato e mentre giacciono ancora all'attenzione del consiglio comunale alcune proposte di delibere relative al riconoscimento dello Stato della Palestina, il Sindaco Giovanna Bruno invita tutta la comunità cittadina a fare rumore e a non far sentire solo il popolo palestinese in questo dramma che è la guerra e la fame, manifestando apertamente l'impegno istituzionale per la pace e per la tutela dei diritti umani.
Scrivono gli organizzatori "Gaza muore di fame: il genocidio entra nella fase finale, e Israele prepara così una terra finalmente davvero senza popolo. Affamando, assetando, bombardando. A Gaza suonano le sirene delle ambulanze, che danno voce ai condannati a morte per fame e bombe. Quelle sirene dicono al mondo che non c'è più tempo. Non possono fare altro, a Gaza: perché i governi del cosiddetto "mondo libero" stanno con Israele. Con il carnefice, non con la vittima. Anche il nostro governo continua a sostenere Israele: impedendo la sospensione dell'accordo con l'Unione europea; continuando a vendergli armi; coprendolo in ogni modo. Il nostro governo ha le mani sporche di sangue. Ebbene, noi vogliamo rompere questo mostruoso muro di silenzio.
Vogliamo fracassarlo, e liberare la verità. Vogliamo disertare questo silenzio di morte.
Vogliamo unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza".
Anche Andria, dunque, deve fare rumore. L'appuntamento per tutti è per domenica 27 luglio, alle 22. «Facciamo rumore e baccano sempre, per cose futili, per fare chiassate, per creare scompiglio strumentale nelle comunità che abitiamo – afferma il Sindaco Bruno - Per una volta, il rumore sia scelto e motivato, sia lo scatto di ribellione ad un silenzio accondiscendente in cui siamo calati tutti, rispetto agli orrori di guerra, al genocidio, ai soprusi israeliani. Domenica alle ore 22 diamo sfogo al rumore.
Il rumore di Pace».