"Donare sangue è donare la vita": l'associazione Libera invita tutti a questo gesto di solidarietà
La testimonianza dell'avvocato Michele Caldarola, referente del presidio Libera di Andria “Renata Fonte”
sabato 15 maggio 2021
12.45
Un appello alla solidarietà, attraverso la donazione di sangue. Lo chiede l'avvocato Michele Caldarola, referente del presidio Libera di Andria "Renata Fonte".
"Dall'età di 18 anni ho iniziato quasi per gioco a donare il sangue, iscrivendomi da subito ad una delle tante associazioni prodonazione della nostra città, nel mio caso all'AVIS; un gesto quasi naturale con il raggiungimento della maggiore età per uno come me da sempre impegnato nel mondo laicale, del volontariato, dell'associazionismo e dell'impegno socio politico. Da quella prima volta non ho mai più smesso di farlo, almeno una volta all'anno se non anche due!! Un gesto sincero nobile per chi fin da piccolo si è sempre sentito vocato all'altruità, al bene del prossimo, al bene comune, all'interesse sociale. Donare sangue è donare la vita. Il sangue è vita!! E' trasmissione della vita. In questo periodo di pandemia ritengo che sia ancora più necessario fare questo gesto e invitare tante cittadine e cittadini a questo impegno e atto di solidarietà, a questo dono. Da sempre sono riuscito con il semplice esempio e la semplice persuasione a trascinare qualcuno in questa esperienza, avventura e impegno costante. Un amico, un parente, un collega, semplici conoscenti. Si chiama esempio trascinante. Ma donare, ho scoperto, è anche un gesto di grande responsabilità verso se stessi e gli altri. E' un volersi bene!! Ho conosciuto giovani e meno giovani che non possono fare questo nobile gesto perché ammalatisi di HIV, di epatite B, C e sifilide o perché completamente tatuati sul corpo. Quindi l'invito accorato che rivolgo alle giovani e ai giovani, ai papà e alle mamme è quello di volersi bene e voler bene e questo lo si può fare in questo periodo con il gesto del donare il sangue. La pandemia ci deve portare tutti a riscoprire il senso della autentica solidarietà e altruismo!", conclude l'avvocato Michele Caldarola.
"Dall'età di 18 anni ho iniziato quasi per gioco a donare il sangue, iscrivendomi da subito ad una delle tante associazioni prodonazione della nostra città, nel mio caso all'AVIS; un gesto quasi naturale con il raggiungimento della maggiore età per uno come me da sempre impegnato nel mondo laicale, del volontariato, dell'associazionismo e dell'impegno socio politico. Da quella prima volta non ho mai più smesso di farlo, almeno una volta all'anno se non anche due!! Un gesto sincero nobile per chi fin da piccolo si è sempre sentito vocato all'altruità, al bene del prossimo, al bene comune, all'interesse sociale. Donare sangue è donare la vita. Il sangue è vita!! E' trasmissione della vita. In questo periodo di pandemia ritengo che sia ancora più necessario fare questo gesto e invitare tante cittadine e cittadini a questo impegno e atto di solidarietà, a questo dono. Da sempre sono riuscito con il semplice esempio e la semplice persuasione a trascinare qualcuno in questa esperienza, avventura e impegno costante. Un amico, un parente, un collega, semplici conoscenti. Si chiama esempio trascinante. Ma donare, ho scoperto, è anche un gesto di grande responsabilità verso se stessi e gli altri. E' un volersi bene!! Ho conosciuto giovani e meno giovani che non possono fare questo nobile gesto perché ammalatisi di HIV, di epatite B, C e sifilide o perché completamente tatuati sul corpo. Quindi l'invito accorato che rivolgo alle giovani e ai giovani, ai papà e alle mamme è quello di volersi bene e voler bene e questo lo si può fare in questo periodo con il gesto del donare il sangue. La pandemia ci deve portare tutti a riscoprire il senso della autentica solidarietà e altruismo!", conclude l'avvocato Michele Caldarola.