Decreto Coesione: nuove opportunità per chi fa impresa, tra fondi e incentivi territoriali
Tra le misure introdotte ci sono i bonus e gli esoneri contributivi per le imprese
lunedì 5 maggio 2025
Il 30 aprile del 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto decreto-legge Coesione, finalizzato a rafforzare e accelerare l'attuazione delle politiche di coesione per il periodo di programmazione 2021-2027. L'obiettivo del decreto è ridurre i divari territoriali e promuovere uno sviluppo equilibrato e omogeneo tra le diverse regioni del paese.
Tra le principali misure introdotte dal decreto ci sono i bonus e gli esoneri contributivi per le imprese che assumono giovani under 35 e donne a tempo indeterminato. Tale misura punta a rafforzare l'occupazione a favore di quelle categorie più svantaggiate, in genere nel Mezzogiorno.
Il bonus giovani prevede l'esonero del 100% dai contributi previdenziali per 2 anni per i datori di lavoro, entro un limite massimo di 500 euro mensili, che assumono giovani under 35, donne e disoccupati over 35 da almeno 24 mesi nelle regioni della ZES (Zone Economiche Speciali) unica del Mezzogiorno.
Allo stesso modo il bonus donne consiste nell'esonero del 100% dei contributi previdenziali a beneficio dei datori di lavoro, per un massimo di 2 anni ed entro un limite di 650 euro mensili, per ogni donna assunta a tempo indeterminato.
Infine il bonus ZES supporta lo sviluppo occupazionale nella ZES unica del Mezzogiorno tramite uno sgravio contributivo del 100% per massimo 2 anni, nel limite di 650 euro mensili, per ogni lavoratore assunto in azienda fino a 15 dipendenti.
Oltre ai bonus, il Decreto Coesione introduce anche nuove misure di sostegno per chi vuole avviare un'attività. Gli incentivi sono rivolti principalmente ai giovani professionisti e alle partite IVA e prevedono agevolazioni fiscali, contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato per aiutare l'avvio di nuove imprese, in particolare nel Mezzogiorno.
Tra i bandi più apprezzati compresi nel Decreto Coesione c'è Resto al Sud, pensato per gli imprenditori che desiderano fare impresa nel Mezzogiorno. Nello specifico il bando è rivolto agli imprenditori under 56 che, al momento della domanda, sono residenti nelle regioni meridionali, nei 116 Comuni compresi nell'area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche e Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.
I fondi disponibili ammontano a un miliardo e 250 milioni di euro e le domande vengono valutate in base all'ordine cronologico di arrivo, senza scadenze o graduatorie.
Resto al Sud copre fino al 100% delle spese e, per ogni richiedente, il finanziamento massimo è di 50.000 euro e può arrivare a 200.000 euro per società composte da 4 soci. Per le imprese in forma individuale, con un solo soggetto, il finanziamento massimo arriva a 60.000 euro. Inoltre è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto di 15.000 euro per le ditte individuali e per le attività professionali svolte in forma individuale, fino ad un massimo di 40.000 euro per le società.
Gli imprenditori che desiderano accedere ai finanziamenti di Resto al Sud devono compilare in modo dettagliato la domanda, accompagnata da un business plan completo e convincente. Per aumentare le possibilità di successo è consigliabile rivolgersi a professionisti del settore, in grado di accompagnare l'imprenditore durante tutto l'iter burocratico della presentazione della domanda e della preparazione dei documenti.
ARTICOLO PUBBLIREDAZIONALE
Tra le principali misure introdotte dal decreto ci sono i bonus e gli esoneri contributivi per le imprese che assumono giovani under 35 e donne a tempo indeterminato. Tale misura punta a rafforzare l'occupazione a favore di quelle categorie più svantaggiate, in genere nel Mezzogiorno.
Il bonus giovani prevede l'esonero del 100% dai contributi previdenziali per 2 anni per i datori di lavoro, entro un limite massimo di 500 euro mensili, che assumono giovani under 35, donne e disoccupati over 35 da almeno 24 mesi nelle regioni della ZES (Zone Economiche Speciali) unica del Mezzogiorno.
Allo stesso modo il bonus donne consiste nell'esonero del 100% dei contributi previdenziali a beneficio dei datori di lavoro, per un massimo di 2 anni ed entro un limite di 650 euro mensili, per ogni donna assunta a tempo indeterminato.
Infine il bonus ZES supporta lo sviluppo occupazionale nella ZES unica del Mezzogiorno tramite uno sgravio contributivo del 100% per massimo 2 anni, nel limite di 650 euro mensili, per ogni lavoratore assunto in azienda fino a 15 dipendenti.
Oltre ai bonus, il Decreto Coesione introduce anche nuove misure di sostegno per chi vuole avviare un'attività. Gli incentivi sono rivolti principalmente ai giovani professionisti e alle partite IVA e prevedono agevolazioni fiscali, contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato per aiutare l'avvio di nuove imprese, in particolare nel Mezzogiorno.
Tra i bandi più apprezzati compresi nel Decreto Coesione c'è Resto al Sud, pensato per gli imprenditori che desiderano fare impresa nel Mezzogiorno. Nello specifico il bando è rivolto agli imprenditori under 56 che, al momento della domanda, sono residenti nelle regioni meridionali, nei 116 Comuni compresi nell'area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche e Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.
I fondi disponibili ammontano a un miliardo e 250 milioni di euro e le domande vengono valutate in base all'ordine cronologico di arrivo, senza scadenze o graduatorie.
Resto al Sud copre fino al 100% delle spese e, per ogni richiedente, il finanziamento massimo è di 50.000 euro e può arrivare a 200.000 euro per società composte da 4 soci. Per le imprese in forma individuale, con un solo soggetto, il finanziamento massimo arriva a 60.000 euro. Inoltre è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto di 15.000 euro per le ditte individuali e per le attività professionali svolte in forma individuale, fino ad un massimo di 40.000 euro per le società.
Gli imprenditori che desiderano accedere ai finanziamenti di Resto al Sud devono compilare in modo dettagliato la domanda, accompagnata da un business plan completo e convincente. Per aumentare le possibilità di successo è consigliabile rivolgersi a professionisti del settore, in grado di accompagnare l'imprenditore durante tutto l'iter burocratico della presentazione della domanda e della preparazione dei documenti.
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