Manovra, Fortunato (Pd): "Noi non votiamo, la maggioranza faccia lo stesso". Coratella: "In aula un teatrino"

I 5 stelle venerdì 30 novembre spiegano il piano di rientro ai cittadini. La replica di Nespoli

mercoledì 28 novembre 2018 12.34
Era l'alba quando durante le dichiarazione di voto sul terzo punto all'ordine del giorno, quello del piano di riequilibrio, il prof. Sabino Fortunato (PD), dopo dieci ore (con un ora circa di sospensione dei lavori) di botta e risposta infuocato tra maggioranza ed opposizione (dove non sono mancate anche scintille da parte degli stessi della maggioranza) ha tentato di tirare le fila del discorso con un invito all'indirizzo del centrodestra. Innanzitutto, ha dichiarato la non partecipazione al voto e le ragioni in questi giorni ed ancora nelle ultime ore le abbiamo ampiamente spiegate, ma poi "sfidato" la maggioranza (o parte di essa, la parte critica) ad essere consequenziale e a non votare facendo così andare "sotto" l'amministrazione ed inducendo il sindaco Nicola Giorgino alle dimissioni.

"Io dico, la cosa migliore sarebbe che voi faceste venir meno la maggioranza e tentaste di riavviare: pensate che dal punto di vista politico riuscite a convincere i cittadini che quello che avete fatto per quello che bisognava fare? Pensate di recuperare così il consenso? Con questa pantomima, questa farsa? Io credo francamente di no", conclude Fortunato.

Non solo, dal centrosinistra continuano ad essere convinti che meglio sarebbe stato il dissesto almeno i tempi duri sarebbero durati "solo" cinque anni e non 15 così come sarà se il piano dovesse ricevere l'ok di Corte dei conti e di Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Il M5S, intanto organizza un incontro venerdì 30 novembre p.v., presso la sede del Movimento in via Cavallotti, per illustrare il piano mentre il capogruppo Michele Coratella parla di un "teatro della politica andato inscena ieri in aula, in particolare di Forza Italia, con Marmo e Nespoli che prima hanno accusato il sindaco di aver fatto il piano di riequilibrio senza coinvolgere la maggioranza e che non si regge per via delle incongruenze per poi votarlo alla fine. Dunque, un teatro in cui ognuno recita una parte".

"Se non avessimo votato a favore del piano - replica Nespoli - il comune sarebbe andato in dissesto con tutte le conseguenze negative per l'ente stesso e per tutti i creditori. Abbiamo dovuto contemperare alcune esigenze, fermo restando il fatto che il metodo di arrivare al 90esimo con i provvedimenti non è più accettabile e spero che l'amministrazione lo abbia capito".