Consiglio comunale: conferenza stampa della presidente, anzi no
Prima convocata poi annullata, l’avv. Laura Di Pilato chiarisce con una nota
lunedì 20 febbraio 2017
14.25
«A seguito di una discussione interna alla maggioranza, che sarà oggetto di un imminente incontro interno alla stessa, la conferenza prevista stamane è stata annullata», lo scrive l'avv. Laura Di Pilato, presidente del consiglio comunale, in tarda mattinata dopo che ad inizio giornata era stata convocata una conferenza a Palazzo di Città dalla stessa Di Pilato ma poi è stata annullata.
Poi nel resto del comunicato stampa ciò che, forse, doveva essere l'oggetto della convocazione dei giornalisti e cioè alcune valutazioni rispetto a quanto è avvenuto in aula venerdì scorso durante l'ultimo consiglio. «Ritengo doveroso, però, intervenire per stigmatizzare ciò che è accaduto in consiglio comunale venerdì. Non userò tatticismi politici, non è nel mio stile parlare il politichese. Il consiglio comunale di venerdì è stato il risultato di una politica sbagliata fatta di personalismi che mettono da parte i bisogni dei cittadini. Non ammetto offese in genere, men che meno sui social perché evitano i confronti diretti. Non ammetto le offese ad una donna che esprime le proprie idee, non ammetto similitudini con Giordano Bruno e non ammetto che, ad oggi, si parli di "inquisizione"».
«Non ammetto che non ci siano state delle scuse. La conferenza odierna avrebbe voluto richiamare all'ordine tutti i consiglieri comunali: dietro la nostra faccia ci sono i cittadini andriesi e noi, in qualità di amministratori di questa città, abbiamo il compito di dar voce ai loro problemi e risolverli e non crearli con comportamenti beceri, infantili e adolescenziali. La gente è stanca delle prediche, ha bisogno di esempi, e fino ad ora non abbiamo dato un bell'esempio. Nessuno si senta esente da tutto ciò, è complice degli errori quanto gli altri. Non ammetto che si dica che la città è silente (in riferimento alle osservazioni della consigliera comunale, l'avv.to Giovanna Bruno – "Progetto Andria") perché i provvedimenti amministrativi sono in essere; molti sono al vaglio di approfondimenti e di studi inevitabili come anche di scontri che, però, devono essere costruttivi e non distruttivi».
«Mi dispiace dell'attacco gratuito all'avv.to Di Vincenzo: ove avesse garantito il numero legale, a nessuno è consentito utilizzare esternazioni che offendono la persona e che non hanno a che fare con la vera politica».
Poi nel resto del comunicato stampa ciò che, forse, doveva essere l'oggetto della convocazione dei giornalisti e cioè alcune valutazioni rispetto a quanto è avvenuto in aula venerdì scorso durante l'ultimo consiglio. «Ritengo doveroso, però, intervenire per stigmatizzare ciò che è accaduto in consiglio comunale venerdì. Non userò tatticismi politici, non è nel mio stile parlare il politichese. Il consiglio comunale di venerdì è stato il risultato di una politica sbagliata fatta di personalismi che mettono da parte i bisogni dei cittadini. Non ammetto offese in genere, men che meno sui social perché evitano i confronti diretti. Non ammetto le offese ad una donna che esprime le proprie idee, non ammetto similitudini con Giordano Bruno e non ammetto che, ad oggi, si parli di "inquisizione"».
«Non ammetto che non ci siano state delle scuse. La conferenza odierna avrebbe voluto richiamare all'ordine tutti i consiglieri comunali: dietro la nostra faccia ci sono i cittadini andriesi e noi, in qualità di amministratori di questa città, abbiamo il compito di dar voce ai loro problemi e risolverli e non crearli con comportamenti beceri, infantili e adolescenziali. La gente è stanca delle prediche, ha bisogno di esempi, e fino ad ora non abbiamo dato un bell'esempio. Nessuno si senta esente da tutto ciò, è complice degli errori quanto gli altri. Non ammetto che si dica che la città è silente (in riferimento alle osservazioni della consigliera comunale, l'avv.to Giovanna Bruno – "Progetto Andria") perché i provvedimenti amministrativi sono in essere; molti sono al vaglio di approfondimenti e di studi inevitabili come anche di scontri che, però, devono essere costruttivi e non distruttivi».
«Mi dispiace dell'attacco gratuito all'avv.to Di Vincenzo: ove avesse garantito il numero legale, a nessuno è consentito utilizzare esternazioni che offendono la persona e che non hanno a che fare con la vera politica».