Borgata di Troianelli: un luogo da tutelare con la masseria ducale e la quercia secolare

Recentemente l'antica masseria è stata oggetto di una tesi di laurea in architettura, come annuncia l'ambientalista Nicola Montepulciano

mercoledì 3 marzo 2021 5.23
Anche il borgo rurale di Troianelli, forse il più bello e caratteristico di Andria, sta subendo la stessa sorte della azienda agricola di Papparicotta: l'abbandono.

A lanciare l'appello per una sua tutela e conservazione è lo storico ambientalista Nicola Montepulciano: "La presenza della sei-settecentesca Masseria Ducale in stile barocco, raro esempio, se non rarissimo per una masseria, bellissima, oggetto di tesi di laurea in architettura, carica di storia più di Papparicotta, di una plurisecolare quercia roverella, di due cisterne (pescare) di fine '700-inizio '800, esempi di architettura rurale, complete di canalizzazione, una volta in pietra (chianche), per la raccolta di acqua piovana, restaurate nel 1909, la posizione in cui è adagiato il borgo, dotato di ampi spazi, lo rendono molto attraente.

Sin dagli anni '80 ho condotto qui scolaresche e gruppi di naturalisti per ammirare la grande quercia, creando così una forma di ecoturismo. Ma gli adulti venivano anche attratti dalla Masseria Ducale, taluni pure dalle due cisterne. Il piacere di sostare sotto la grande quercia, di passeggiare fra questa, la Masseria Ducale e le due "pescare", di fotografare ogni cosa, compreso l'abbraccio dell'albero con due o più visitatori per valutare l'imponenza del tronco, rendevano sempre difficoltoso far riprendere il giro delle 10 querce plurisecolari, che a volte non si completava. Figuriamoci se fosse stato possibile visitare la Masseria (si dice esservi residui di affreschi) e se ci fosse la possibilità di un qualche punto ristoro! Il borgo di Troianelli offre, dunque, una piacevolissima attrazione ecoturistica, più di quel che si possa immaginare. Alle prime visite compiute, gli abitanti ne erano sorpresi. Tutto questo ben di Dio, se non vado errato, appartiene in parte ad alcuni residenti del borgo e in parte alla Regione Puglia. Per alcuni lavori la Masseria è stata recintata, compresa, però, anche la secolare quercia che si trova a 50m di distanza e che non ha nulla a che fare con i lavori. E' mai possibile una cosa del genere?

L'ultima visita alla quercia fu quella di un gruppo di ragazzini che, guidati da due animatrici, tennero piccole drammatizzazioni di interesse naturalistico all'ombra della sua imponente chioma. La quercia vegeta su suolo pubblico e come tale appartiene a tutti, è un bene comune e nessuno deve privatizzarla. E non è stata inserita nell'Elenco Nazionale degli Alberi Monumentali perché, quando con la Funzionaria della Regione Puglia per la Sezione della Gestione delle Risorse Forestali e Naturali ci recammo sul posto, non fu possibile procedere alla verifica dei dati dendrologici da me rilevati, a causa dell'ingombrante recinzione. Il Comitato Pro Borgo Troianelli ha provveduto, comunque, a proprie spese ad installare, poco lontano, vari pannelli con i dati relativi alla quercia e anche quelli relativi alla quantità di ossigeno prodotto e anidride carbonica assorbita, oltre ai cenni storici riguardanti la Masseria fra cui il periodo del brigantaggio (il lontano 1863). Sempre a proprie spese il Comitato ha avviato una prima fase di protezione della due "pescare" liberandole da pianta infestanti che ne minacciano la stabilità, per poi pensare al vero e proprio restauro, ha proceduto ad eliminare ailanti, robinie e altre essenze, tutte alloctone, che avevano occupato un tratto di strada riducendone la visibilità, eliminando, cosi, il rischio di incidenti.

Sono state messe a dimora tre querce nell'area delle "pescare" per la creazione del "Parco Jacopo e Marco" in ricordo di due giovanissimi naturalisti periti per incidente stradale. In seguito si pianteranno essenze atte ad ospitare farfalle, oggetto di studio di Jacopo e si realizzerà un piccolo Parco Giochi per bambini. Il tutto fatto e da farsi a spese del Comitato. A questo punto si chiede l'intervento dell'Amministrazione comunale, della nostra Prima Cittadina, avv. Giovanna Bruno e di quanti siedono in Consiglio Comunale che hanno a cuore le sorti della nostra città e del suo territorio così ricco di storia e cultura. Questo lembo di terra, con le sue querce, vera porta con borgo Montegrosso del Parco dell'Alta Murgia, deve continuare anche ad essere attrazione ecoturistica, creata senza intervento pubblico, grazie alle sue peculiarità naturali, architettoniche e storiche meritevoli di tutela, come da oltre mezzo secolo ci insegna il WWF. Diceva uno studioso: "La posta in gioco è alta. Cultura e turismo significano memoria storica e identità civile, ma anche economia e occupazione. Soprattutto nelle mille periferie del nostro Paese".