Banca Gbm, chiude sede di Andria

Marmo (FI): "Chiedo incontro ad Emiliano per sostegno a dipendenti licenziati"

martedì 7 novembre 2017 12.04
Lo spettro di nuovi licenziamenti cade sugli istituti di credito pugliesi. Dopo le vicissitudini incorse, soprattutto per i risparmiatori ed azionisti della Banca Popolare di Bari, della Banca Popolare di Puglia e Basilicata e della Banca Popolare Pugliese, adesso si abbatte lo spettro della chiusura per la Banca Gbm sede di Andria, ex Banca Federiciana, la cui sede era in via Regina Margherita. Una situazione drammatica, che attacca i risparmiatori e, soprattutto, costringerà dieci dipendenti a restare senza lavoro.

«Purtroppo, fummo facili profeti sul destino della banca Gbm, nata dalla trasformazione della ex Banca Federiciana: oggi, infatti, la nuova proprietà ha deciso di chiudere la sede di Andria, inviando le lettere di licenziamento a tutti i dipendenti. Una fine annunciata e prevedibile, ma oggi c'è l'urgenza di intervenire a sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie, con un immediato interessamento del presidente della Giunta regionale e dell'assessore al Lavoro». Lo dichiara il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo.

«La Banca Federiciana - aggiunge - nacque dall'iniziativa di imprenditori della Provincia di Barletta-Andria-Trani, con sportelli aperti in tutte e tre le città capoluogo. A seguito della trasformazione della compagine societaria e del relativo cambio di denominazione, ci venne subito il sospetto che qualcosa stesse degenerando. Infatti, quella che doveva essere una banca del territorio divenne un istituto d'affari e trasferì la sede legale e la direzione strategica (?!) a Roma. Adesso, si passa alle vie di fatto con la chiusura della sede di Andria - e chissà, a breve anche delle altre due - e con il licenziamento dei dipendenti. Per questo -conclude Marmo- chiedo all'assessore regionale al Lavoro ed al presidente Emiliano un incontro urgente per confrontarci sulla questione e cercare soluzioni per affrontare una vera e propria operazione piratesca a danno dei lavoratori e di tutto il nostro territorio».