Amati contesta il piano sicurezza del Ministro Piantedosi in Puglia: "nella Bat nessun agente di Polizia assegnato"
"È evidente che non c’è nessun disegno nazionale sulla sicurezza che includa la Puglia"
venerdì 4 luglio 2025
5.04
"Tre agenti a Bari, uno a Brindisi, dodici a Foggia, dieci a Taranto. Nessuno a Lecce, nessuno alla Bat. Questo è il piano di potenziamento firmato dal ministro Piantedosi per la Polizia di Stato in Puglia - sottolinea in una nota il consigliere ed assessore regionale Fabiano Amati-. Una brutta notizia per le comunità che ogni giorno chiedono sicurezza, tra cittadini esasperati e sindacati che denunciano la carenza cronica di personale".
"E la disparità diventa ancora più evidente se confrontiamo i numeri pugliesi con quelli di altre province italiane. A Roma sono stati assegnati ben 230 agenti, di cui 166 solo per la Questura. In provincia di Latina le unità sono 36, di cui 34 distribuite nei commissariati distaccati di Aprilia, Formia e Gaeta, e due alla Stradale. In provincia di Livorno sono stati destinati 17 agenti, tra Cecina, Piombino e la Stradale. In provincia di Nuoro addirittura 37 agenti, distribuiti in sei località: Lanusei (8), Macomer (4), Orgosolo (8), Ottana (10), Tortolì (6) e uno per la Stradale. Anche in provincia di Modena ne arrivano 20, equamente divisi tra i commissariati di Mirandola e Sassuolo. Tutto questo mentre in intere province pugliesi non arriva neppure un agente. E quando arriva, si tratta spesso di numeri simbolici, non strutturali.
A Bari arrivano tre agenti, distribuiti tra Stradale, Postale e Reparto Volo: niente per la Questura, niente per i Commissariati. A Brindisi ne arriva uno, alla Stradale. A Lecce e alla provincia di Barletta-Andria-Trani, niente. A Foggia dodici unità, così suddivise: otto a Lucera, due a Manfredonia, uno alla Stradale e uno agli uffici tecnici di supporto. Nessun agente destinato al capoluogo. A Taranto dieci agenti al Reparto Mobile, impiegati esclusivamente per l'ordine pubblico: nessun rinforzo per la Questura e i Commissariati, che dovrebbero garantire il controllo quotidiano di un territorio flagellato da reati contro il patrimonio, come i furti in abitazione e le truffe agli anziani. Senza parlare della criminalità organizzata, che proprio in questa fase sta cercando di riorganizzarsi, approfittando della prossima uscita dal carcere di molti boss storici".
"Potremmo anche discutere di potenziamento -prosegue Amati-, se prima si fosse garantita almeno la sostituzione di chi è andato in pensione. Invece, in molte specialità della Polizia di Stato, i pensionamenti non sono stati seguiti da nuove assegnazioni. E questo non è un dettaglio, ma il presupposto minimo: prima di rafforzare, bisognerebbe almeno ristabilire l'organico di base. Al contrario, si sono lasciati scoperti ruoli fondamentali, con ripercussioni evidenti sulla tenuta dei turni, sull'operatività quotidiana e sulla tenuta psicofisica degli agenti già in servizio. Di cosa stiamo parlando, allora, quando diciamo 'potenziamento'?
È difficile anche solo commentare un piano del genere senza provare un forte dissenso. Taranto è in emergenza conclamata e riceve solo tre allievi. Bari, città metropolitana con oltre un milione di abitanti, riceve tre agenti che non rafforzano né la Questura né la capacità investigativa. Lecce e Bat restano completamente escluse. E Foggia, pur ricevendo il numero più alto di agenti in regione, non ne vede nemmeno uno operativo nel capoluogo.
È evidente che non c'è nessun disegno nazionale sulla sicurezza che includa la Puglia. Le interrogazioni parlamentari rivolte al ministro Piantedosi sono rimaste senza risposte, come gli appelli dei sindacati e degli amministratori locali. Così non si governa, così si ignora.
Per questo chiedo ai parlamentari di tutti i gruppi di sottoscrivere un'intesa di revisione totale del piano, perché la sicurezza non si garantisce con un elenco numerico su una circolare, ma con uomini, donne, pattuglie, presenza reale. E con rispetto".
"E la disparità diventa ancora più evidente se confrontiamo i numeri pugliesi con quelli di altre province italiane. A Roma sono stati assegnati ben 230 agenti, di cui 166 solo per la Questura. In provincia di Latina le unità sono 36, di cui 34 distribuite nei commissariati distaccati di Aprilia, Formia e Gaeta, e due alla Stradale. In provincia di Livorno sono stati destinati 17 agenti, tra Cecina, Piombino e la Stradale. In provincia di Nuoro addirittura 37 agenti, distribuiti in sei località: Lanusei (8), Macomer (4), Orgosolo (8), Ottana (10), Tortolì (6) e uno per la Stradale. Anche in provincia di Modena ne arrivano 20, equamente divisi tra i commissariati di Mirandola e Sassuolo. Tutto questo mentre in intere province pugliesi non arriva neppure un agente. E quando arriva, si tratta spesso di numeri simbolici, non strutturali.
A Bari arrivano tre agenti, distribuiti tra Stradale, Postale e Reparto Volo: niente per la Questura, niente per i Commissariati. A Brindisi ne arriva uno, alla Stradale. A Lecce e alla provincia di Barletta-Andria-Trani, niente. A Foggia dodici unità, così suddivise: otto a Lucera, due a Manfredonia, uno alla Stradale e uno agli uffici tecnici di supporto. Nessun agente destinato al capoluogo. A Taranto dieci agenti al Reparto Mobile, impiegati esclusivamente per l'ordine pubblico: nessun rinforzo per la Questura e i Commissariati, che dovrebbero garantire il controllo quotidiano di un territorio flagellato da reati contro il patrimonio, come i furti in abitazione e le truffe agli anziani. Senza parlare della criminalità organizzata, che proprio in questa fase sta cercando di riorganizzarsi, approfittando della prossima uscita dal carcere di molti boss storici".
"Potremmo anche discutere di potenziamento -prosegue Amati-, se prima si fosse garantita almeno la sostituzione di chi è andato in pensione. Invece, in molte specialità della Polizia di Stato, i pensionamenti non sono stati seguiti da nuove assegnazioni. E questo non è un dettaglio, ma il presupposto minimo: prima di rafforzare, bisognerebbe almeno ristabilire l'organico di base. Al contrario, si sono lasciati scoperti ruoli fondamentali, con ripercussioni evidenti sulla tenuta dei turni, sull'operatività quotidiana e sulla tenuta psicofisica degli agenti già in servizio. Di cosa stiamo parlando, allora, quando diciamo 'potenziamento'?
È difficile anche solo commentare un piano del genere senza provare un forte dissenso. Taranto è in emergenza conclamata e riceve solo tre allievi. Bari, città metropolitana con oltre un milione di abitanti, riceve tre agenti che non rafforzano né la Questura né la capacità investigativa. Lecce e Bat restano completamente escluse. E Foggia, pur ricevendo il numero più alto di agenti in regione, non ne vede nemmeno uno operativo nel capoluogo.
È evidente che non c'è nessun disegno nazionale sulla sicurezza che includa la Puglia. Le interrogazioni parlamentari rivolte al ministro Piantedosi sono rimaste senza risposte, come gli appelli dei sindacati e degli amministratori locali. Così non si governa, così si ignora.
Per questo chiedo ai parlamentari di tutti i gruppi di sottoscrivere un'intesa di revisione totale del piano, perché la sicurezza non si garantisce con un elenco numerico su una circolare, ma con uomini, donne, pattuglie, presenza reale. E con rispetto".