Mons. Giuseppe Di Donna
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Religioni

Sempre vivo il ricordo del Venerabile Vescovo di Andria Mons. Giuseppe Di Donna

Cattedrale gremita di fedeli, con le autorità del territorio, per la Santa Messa celebrata da Mons. Luigi Mansi

Immutabile e sempre vivo il ricordo dell'amatissimo ed indimenticato presule Mons. Giuseppe Di Donna. Com'è ormai consuetudine, ogni 2 gennaio, la Chiesa diocesana di Andria si ritrova per ricordare la figura del Venerabile vescovo mons. Giuseppe Di Donna, che fu vescovo della stessa diocesi fino al 1952, anno della sua morte, avvenuta proprio il 2 gennaio. Presenti, oltre ai sindaci delle città della Diocesi, con i gonfaloni delle rispettive municipalità -tra cui Andria con la Sindaca Giovanna Bruno e Minervino Murge con la Prima cittadina Lalla Mancini-, anche il sindaco di Rutigliano, città natale di Di Donna, insieme alla delegazione dei devoti.
Come ogni anno prima della celebrazione i devoti di Rutigliano hanno pregato e deposto una corona di fiori davanti al busto del Venerabile in largo Don Riccardo Zingaro, situata accanto al Museo Diocesano.

A presiedere la celebrazione mons. Luigi Mansi, vescovo di Andria che ci ha tenuto a ricordare la figura di Di Donna all'interno dell'omelia. Partendo da un riferimento alla Giornata Mondiale della Pace, vissuta lo scorso 1 gennaio, e richiamando al valore della giustizia e della pace, soprattutto nei confronti dei poveri, ha ricordato che: "… fu proprio l'amore per gli ultimi che condusse il nostro caro Vescovo venerabile Giuseppe Di Donna a varcare i confini della missione per andare loro incontro nel dono di sé, per servire la causa del Vangelo. Quel dono di sé che poi, richiamato dalla santa obbedienza al Papa, ha esercitato qui, tra noi, fino alla morte, avvenuta il 2 gennaio del 1952". Sua Eccellenza hai poi continuato, richiamando il Vangelo del giorno, invitando tutti alla riflessione circa la provvidenza dell'avere mons, Di Donna come figura di "santità" nella realtà diocesana: "Certo è che il Signore, nella sua infinita sapienza e provvidenza, mette sulla nostra strada queste figure di santità proprio con questo scopo: richiamarci tutti all'impegno di fedeltà alla nostra vocazione: innanzitutto di battezzati e poi, di ministri ordinati nel Ministero sacro" ha ricordato soprattutto ai sacerdoti presenti. "Penso che davvero dobbiamo ringraziare continuamente il buon Dio per aver dato alla nostra Chiesa questa bella figura di pastore santo. E noi, pastori dell'oggi della nostra Chiesa di Andria, dobbiamo avvertire chiara nel cuore l'esigenza di conoscerlo sempre di più, di coltivare la sua memoria, per ispirarci a lui, avvertendo forte il desiderio, direi il bisogno di imitarlo perché egli è stato davvero per tutti noi una vera e viva immagine di Cristo buon Pastore".

Oltre ai sacerdoti della Diocesi di Andria e Conversano-Monopoli erano presenti alla celebrazione anche il provinciale dei Padri Trinitari, P. Rocco Cosi e il vicario provinciale dei Padri Trinitari p. Celestin Guy Simplice Mbakha, ordine di appartenenza di Mons. Giuseppe Di Donna oltre al vicepostulatore don Carmine Catalano.

Come ormai tradizione, alla solenne cerimonia liturgica, erano presenti con il Capitano dei Carabinieri Pietro Zona, anche i Carabinieri in alta uniforme, su concessione del Comandante provinciale Massimiliano Galasso, che così ha voluto ricordare la preziosa intercessione dell'indimenticato presule, nella felice conclusione della liberazione dei Carabinieri della locale Stazione, presi in ostaggio dai rivoltosi, durante le sanguinose giornate dei moti popolari del marzo 1946, che funestarono Andria.

A conclusione della celebrazione, dopo l'incensazione della tomba, presso la Cattedrale di Andria, l'omaggio dei fiori da parte di un giovane pellegrino di Rutigliano e la recita della nuova preghiera al Venerabile, mons. Mansi ha invitato ancora una volta ad intensificare la preghiera per ottenere che mons. Di Donna possa diventare beato, attraverso l'affidamento di situazione particolari alla sua intercessione.

La numerosa partecipazione è stata forte testimonianza di memoria e di fede nei confronti di una figura di "santità" che tanto ha lasciato nella storia, non solo della Diocesi di Andria, come vescovo ma anche come uomo nella storia della città.

Un sentito ringraziamento all'amico Giuseppe Bonizio per la collaborazione giornalistica ed alla Cattedrale di Andria per le splendide immagini concesse.
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