School Exchange
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Scuola e Lavoro

"School Exchange": il progetto di scambio del liceo "R. Nuzzi" di Andria con il ginnasio di Wertingen

L'iniziativa, svoltasi dal 25 al 31 marzo, nasce come progetto collaterale a un Erasmus+ di nove anni fa

Nei giorni dal 25 al 31 marzo si è svolto lo "School Exchange" del Liceo "Riccardo Nuzzi" di Andria. Questo scambio nasce come progetto collaterale a un Erasmus+ di nove anni fa e da allora è stato interrotto solo nei tre anni dell'emergenza da Covid-19.

«Si sa: questi progetti - scrivono i referenti della scuola - sono fatti di relazioni, di contatti umani, di belle amicizie e il nostro scambio con il ginnasio di Wertingen è proprio la storia di una lunga amicizia. La collaborazione pluriennale con questa scuola, l'interesse e la disponibilità reciproci hanno fatto sì che immediatamente dopo la pandemia entrambe le parti avessero voglia di riprendere a "farsi visita". Abbiamo sondato l'interesse delle classi ed è stata scelta la 3 A (insieme a cinque studenti della 3 C) dell'indirizzo scientifico tradizionale. La gioia, l'entusiasmo e il desiderio di scoprire una nuova realtà da parte dei ragazzi non possono essere descritti e restano impagabili.

Il programma proposto ai nostri ospiti è stato volto a promuovere e valorizzare le realtà locali: una scuola deve essere il motore del territorio. Quando ho chiesto agli studenti e colleghi della 3°A quali fossero le realtà di Andria che volessero presentare ai loro compagni tedeschi sono venuti fuori, oltre ai principali luoghi di interesse, anche la Casa Accoglienza "Santa Maria Goretti" e l'Officina San Domenico.

La Casa Accoglienza e il grande lavoro di don Geremia Acri hanno colpito tutti noi, ma più di tutto ci ha impressionato e coinvolto il suo abbracciare il prossimo nella sua nuda umanità, il suo invito all'ascolto, al rispetto della dignità umana, partendo dai luoghi (pulitissimi e ben curati) per finire all'abbraccio agli ultimi tra gli ultimi ma anche al sostegno dei nostri concittadini che necessitano di un qualche aiuto per arrivare a fine mese. I nostri studenti sono rimasti così colpiti dalla dedizione dei volontari e del loro coordinatore Stefano Vitti, di don Geremia e delle Suore Vincenziane che hanno espresso il desiderio di voler fare volontariato presso questa struttura.

All'Officina, Francesco Caldarola con il suo ottimo inglese e il suo amore per l'arte e la valorizzazione degli spazi di libera espressione ha divertito e incuriosito gli ospiti dando alla nostra città un taglio decisamente meno provinciale e più cosmopolita. Inoltre il collega Don Claudio Stillavato ha pensato bene di far visitare la chiesa di San Domenico e permettere ai ragazzi di salire sul campanile: veduta mozzafiato e grande suggestione per aver sbirciato in alcune tra le parti più antiche della chiesa. Poi abbiamo visitato alcuni dei luoghi più belli della Puglia e un giorno, dopo un lungo giro della città murattiana, una ragazza mi ha detto "prof. sono proprio felice". La sua felicità era data dai nuovi amici, dalle lunghe passeggiate all'aria aperta e dalle visite guidate che gli studenti hanno seguito con estrema attenzione come se vedessero la realtà che li circonda per la prima volta. Io… ho pensato che se loro erano felici, anche noi docenti lo siamo.

E' così che ci si dovrebbe sentire quando si vive del nostro lavoro, no? E poi… poi ci sono le colleghe che hanno collaborato a questo progetto: la prof.ssa Marina Caterino del team Erasmus e la coordinatrice di classe prof.ssa Teresa Catania, le famiglie ospitanti che si sono prodigate in regali, coccole, cura, scampagnate e addirittura pranzi che abbiamo consumato a scuola. La dirigente, prof.ssa Nicoletta Ruggiero, che ha creduto fermamente in questo progetto, ci ha supportato ed ha accolto gli ospiti col sorriso e mettendo a disposizione la scuola come fosse una casa. In fondo per noi docenti e studenti la scuola è anche un po' casa.

Un'intera, piccola comunità si è messa in moto e si è fatta coinvolgere. Ma più di tutto ci sono stati questi ragazzi meravigliosi: collaborativi, indipendenti, disciplinati, affettuosi, gioiosi e … grati (dote sempre più rara). Il giorno della partenza tante lacrime e sorrisi, persino dei genitori che hanno dato agli ospiti una "casa lontano da casa" per una settimana. Ci si rivedrà tutti ad ottobre, in Germania e, davvero, non vediamo l'ora».
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