"Una vita senza sbarre" di Giannicola Sinisi presentato alla 16esima edizione di "Libri nel Borgo Antico"

Sabato 30 agosto, alle ore 21,30 in via Frisari, nel centro storico di Bisceglie. Con Don Riccardo Agresti, presenta l'avvocato Giuseppe Losapio

lunedì 25 agosto 2025 17.32
È giunto alla sua 16esima edizione il festival letterario "Libri nel Borgo Antico", in programma a Bisceglie, dal 29 al 31 agosto. Una festa della cultura e della lettura che coinvolge oltre 150 autori, cinquanta case editrici e decine di migliaia di appassionati che ogni anno affollano le vie e le piazze del centro storico biscegliese.

Per l'occasione sarà presentato il libro di Giannicola Sinisi, "Una vita senza sbarre" della Cacucci Editore Bari. L'evento, in programma sabato 30 agosto alle ore 21,30 nella location di via Frisari, che vedrà la presenza di Don Riccardo Agresti sarà moderato dall'avvocato Giuseppe Losapio dell'Associazione Avvocati Biscegliesi.

La rieducazione del condannato attraverso esperienze educative, che pongono al centro l'essere umano e non l'aspetto punitivo della pena, come possibilità di reintegrazione nella società è il tratto distintivo di questo libro. Un lungo racconto sin dalla nascita di questo progetto, avvenuta nel 2017 con i proventi dei fondi dell'8xmille, fino ai giorni nostri grazie alla volontà della Diocesi di Andria e della Caritas italiana, una raccolta di storie di chi vive o ha vissuto e lavora all'interno della masseria San Vittore, di proprietà della chiesa, situata ai piedi di Castel del Monte.

Nella sua carriera di magistrato Giannicola Sinisi, già sostituto procuratore generale presso la Corte d'appello di Bari, chiamato anche a condannare chi aveva commesso reati, nel libro racconta l'esperienza di "una vita senza sbarre", volontario in questo luogo di riscatto sociale della Murgia, dove ha preso vita questa iniziativa per volere del Vescovo Mons. Luigi Mansi ed affidata a Don Riccardo Agresti e a Don Vincenzo Giannelli. Un luogo di reinserimento di detenuti ed ex detenuti delle carceri pugliesi e italiane, ammessi a programmi alternativi alla detenzione, all'interno di un progetto di rieducazione e inclusione sociale, attraverso l'accoglienza residenziale e semi-residenziale.

Tante piccole storie narrate, ognuna legata ad un momento della vita di questa piccola comunità, dagli inizi contrassegnati da difficoltà ed incomprensioni "Ricominciare da una chiesa vuota", "Sebastiano" a "Vincenzo" o ai "Progetti bocciati", via via fino ad arrivare ai capitoli "Valeva la pena", "Valeva la pena anche per Nicola", a "La riforma che non c'è" e per concludere con "Qualcosa sta cambiando".

Alla masseria San Vittore, dall'avvio del progetto "Senza Sbarre", sono stati ospitati circa 150 detenuti e sono state svolte oltre 20 mila giornate di accoglienza, realizzate con i proventi del lavoro effettuato in sede. Oggi, il progetto da sostenere è, secondo don Riccardo, quello della società cooperativa sociale denominata "A mano libera", dove i detenuti e ex detenuti sono impiegati nella produzione di pasta fresca e taralli, autosostenendosi e senza pagare nessuna retta, con la produzione di circa 8mila chili di taralli al mese. Il ricavato dalla vendita dei taralli, la cui commercializzazione ora avviene o grazie a Megamark, tramite un accordo con il Cavaliere Giovanni Pomarico e suo figlio Francesco (che hanno "sposato" sin dal suo nascere questo progetto sociale), oppure in maniera autonoma dalla stessa Cooperativa, viene reinvestito per dare possibilità ad altre persone di riscattarsi e tracciare una nuova strada, oltre le sbarre.

"Tutto ruota intorno ad un solo progetto che è l'uomo, a cui cerchiamo di togliere la rabbia – ama ripetere don Riccardo – chiedendo, inoltre il supporto delle istituzioni affinché si possa sviluppare il sogno che chi viene a lavorare con noi possa percepire uno stipendio pieno".
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