Trani in Piazza per la Pace: un coro contro Guerra e Riarmo
Decine di associazioni e l'Arcivescovo Moscone lanciano un appello per una mobilitazione permanente, richiamando l'Italia all'Articolo 11 della Costituzione e condannando il genocidio a Gaza.
venerdì 11 luglio 2025
11.11
Manifestazione contro la guerra in Palestina. La voce di Trani si solleva per dire no al riarmo e fermare il genocidio. Il 10 luglio, la città di Trani ha ospitato una manifestazione pubblica per dire no alla guerra, al riarmo e a ogni forma di imperialismo. Promossa da decine di associazioni, sindacati, movimenti civici e partiti politici del territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani e del Nord Barese, l'iniziativa ha voluto richiamare l'attenzione della società civile e delle istituzioni su una drammatica attualità internazionale e sulle gravi responsabilità delle scelte politiche europee e italiane.
Tra i promotori anche l'Arcivescovo di Manfredonia, Franco Moscone, la cui voce si è levata con forza e coraggio per invocare un cambio di rotta e il ritorno ai valori fondanti della pace e della giustizia. Secondo Moscone, questa Europa non è quella con cui ci siamo identificati, per cui abbiamo combattuto, per cui abbiamo votato, quella per cui abbiamo contribuito a costruire delle istituzioni. Parlando dell'Italia, Moscone ha evidenziato come nel nostro Paese godiamo di una Costituzione che molti definiscono la più bella del mondo, ma probabilmente la meno applicata. In particolare, ha richiamato l'articolo 11, che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, e ha aggiunto che ripudiare la guerra è come dire no al riarmo, in quanto riarmarsi non fa altro che prepararsi a nuove guerre e a nuove aggressioni. Moscone dice che le armi non sono soprammobili o pezzi da museo, da collezionare e non usare, ma sono strumenti progettati per uccidere e distruggere e per questo necessitano di cautela e smisurata protezione. Pertanto è fondamentale dire "no", un "no" forte, da gridare nelle piazze, perché molti italiani non si riconoscono né nel piano europeo né nel progetto di riarmo approvato dal governo. "Portare la spesa militare al 5% del PIL - ha dichiarato sempre l'arcivescovo - è una scelta illogica e blasfema, quando da quella stessa percentuale potrebbero derivare risorse per salvare vite e costruire realmente la pace". Ha concluso il suo intervento lanciando un appello a ribellarsi, a non rimanere in silenzio, perché il silenzio implica complicità con chi vuole arricchirsi con le armi.
Le organizzazioni promotrici hanno lanciato un appello: uniamo le forze del territorio per una mobilitazione permanente contro la guerra, il riarmo e ogni violazione dei diritti umani. Questo coordinamento nasce dalla convergenza di associazioni, sindacati, partiti e movimenti della provincia di Barletta-Andria-Trani e del Nord Barese, uniti da principi comuni per agire insieme. Ecco l'urgente appello lanciato: :
1. BASTA RIARMO E GUERRE!
Opponiamoci alle politiche di riarmo nazionale ed europeo, che alimentano conflitti, sottraggono risorse a welfare, sanità, scuola e transizione ecologica. La guerra non è mai una soluzione: la pace è un diritto fondamentale e la base per la giustizia sociale.
2. FERMIAMO IL GENOCIDIO A GAZA!
Condanniamo con forza il genocidio in corso a Gaza e le politiche criminali del governo israeliano, che violano sistematicamente il diritto internazionale. Esigiamo:
○ Cessate il fuoco immediato
○ Fine dell'occupazione e dell'apartheid
○ Riconoscimento dei diritti del popolo palestinese
○ Applicazione delle risoluzioni ONU
○ Diniego delle basi militari in Italia per operazioni belliche
3. NO A OGNI AGGRESSIONE IMPERIALISTA!
Rifiutiamo tutte le guerre di aggressione in nome di "democrazia" o "stabilità". Nessuna guerra è giustificabile da ambizioni geopolitiche mascherate da missioni di pace.
4. CONTRO OGNI IMPERIALISMO
Denunciamo le politiche imperialiste e il ruolo destabilizzante di USA e NATO, che minano la cooperazione internazionale. L'Italia deve recuperare autonomia, in linea con l'articolo 11 della Costituzione: ripudiamo la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
5. PACE E LAVORO: UN'UNICA BATTAGLIA!
Guerra e riarmo distruggono il lavoro, i diritti sindacali e alimentano povertà. La pace è la condizione essenziale per un'occupazione dignitosa, uno stato sociale forte e investimenti pubblici per la vita, non per la morte.
Portiamo in piazza la nostra voce per:
● Disarmo immediato
● Stop al genocidio di Gaza
● Giustizia sociale e solidarietà internazionale
Solo uniti possiamo costruire un mondo di pace!
Hanno aderito all'invito:
Tra i promotori anche l'Arcivescovo di Manfredonia, Franco Moscone, la cui voce si è levata con forza e coraggio per invocare un cambio di rotta e il ritorno ai valori fondanti della pace e della giustizia. Secondo Moscone, questa Europa non è quella con cui ci siamo identificati, per cui abbiamo combattuto, per cui abbiamo votato, quella per cui abbiamo contribuito a costruire delle istituzioni. Parlando dell'Italia, Moscone ha evidenziato come nel nostro Paese godiamo di una Costituzione che molti definiscono la più bella del mondo, ma probabilmente la meno applicata. In particolare, ha richiamato l'articolo 11, che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, e ha aggiunto che ripudiare la guerra è come dire no al riarmo, in quanto riarmarsi non fa altro che prepararsi a nuove guerre e a nuove aggressioni. Moscone dice che le armi non sono soprammobili o pezzi da museo, da collezionare e non usare, ma sono strumenti progettati per uccidere e distruggere e per questo necessitano di cautela e smisurata protezione. Pertanto è fondamentale dire "no", un "no" forte, da gridare nelle piazze, perché molti italiani non si riconoscono né nel piano europeo né nel progetto di riarmo approvato dal governo. "Portare la spesa militare al 5% del PIL - ha dichiarato sempre l'arcivescovo - è una scelta illogica e blasfema, quando da quella stessa percentuale potrebbero derivare risorse per salvare vite e costruire realmente la pace". Ha concluso il suo intervento lanciando un appello a ribellarsi, a non rimanere in silenzio, perché il silenzio implica complicità con chi vuole arricchirsi con le armi.
Le organizzazioni promotrici hanno lanciato un appello: uniamo le forze del territorio per una mobilitazione permanente contro la guerra, il riarmo e ogni violazione dei diritti umani. Questo coordinamento nasce dalla convergenza di associazioni, sindacati, partiti e movimenti della provincia di Barletta-Andria-Trani e del Nord Barese, uniti da principi comuni per agire insieme. Ecco l'urgente appello lanciato: :
1. BASTA RIARMO E GUERRE!
Opponiamoci alle politiche di riarmo nazionale ed europeo, che alimentano conflitti, sottraggono risorse a welfare, sanità, scuola e transizione ecologica. La guerra non è mai una soluzione: la pace è un diritto fondamentale e la base per la giustizia sociale.
2. FERMIAMO IL GENOCIDIO A GAZA!
Condanniamo con forza il genocidio in corso a Gaza e le politiche criminali del governo israeliano, che violano sistematicamente il diritto internazionale. Esigiamo:
○ Cessate il fuoco immediato
○ Fine dell'occupazione e dell'apartheid
○ Riconoscimento dei diritti del popolo palestinese
○ Applicazione delle risoluzioni ONU
○ Diniego delle basi militari in Italia per operazioni belliche
3. NO A OGNI AGGRESSIONE IMPERIALISTA!
Rifiutiamo tutte le guerre di aggressione in nome di "democrazia" o "stabilità". Nessuna guerra è giustificabile da ambizioni geopolitiche mascherate da missioni di pace.
4. CONTRO OGNI IMPERIALISMO
Denunciamo le politiche imperialiste e il ruolo destabilizzante di USA e NATO, che minano la cooperazione internazionale. L'Italia deve recuperare autonomia, in linea con l'articolo 11 della Costituzione: ripudiamo la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
5. PACE E LAVORO: UN'UNICA BATTAGLIA!
Guerra e riarmo distruggono il lavoro, i diritti sindacali e alimentano povertà. La pace è la condizione essenziale per un'occupazione dignitosa, uno stato sociale forte e investimenti pubblici per la vita, non per la morte.
Portiamo in piazza la nostra voce per:
● Disarmo immediato
● Stop al genocidio di Gaza
● Giustizia sociale e solidarietà internazionale
Solo uniti possiamo costruire un mondo di pace!
Hanno aderito all'invito:
- AGAVE ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CON FINALITA' SOCIALE DI SOSTEGNO E RECUPERO DI DONNE E MINORI TRANI-BISCEGLIE
- ANPI SEZ TRANI DI OSVALDO PILLERA
- ARKADIA APS TRANI
- ARCI CAFIERO BARLETTA
- ARCI CIRCOLO DI BISCEGLIE
- ASSOCIAZIONE LA MARIA DEL PORTO TRANI
- ASSOCIAZIONE PROMOZ SOC. SOLID.
- ASSOCIAZIONE ITALIA PALESTINA
- AUSER TRANI
- BOAONDA
- CAPITALSUD APS ANDRIA
- CGIL BAT
- CHIESA VALDESE CORATO-BARI
- CHIESA DI BATTISTA DI BARLETTA
- COALIZIONE CIVICA BARLETTA
- COBAS SCUOLA BARI/BAT
- COMITATO BENE COMUNE TRANI
- COMUNITA' PALESTINESE PUGLIA BASILICATA
- COOP DI COMUNITA' PORTA NOVA TRANI
- COOP. SOC E PROMOZ SOC E SOLID.
- DELFINO BLU TRANI
- ETICA& POLITICA TRANI
- I DIALOGHI DI TRANI
- (H)ASTARCI TRANI
- LEGAMBIENTE TRANI
- LIBERA TRANI
- METABOLE'
- MOVIMETO 5 STELLE TRANI
- OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLA
- SCUOLA E DELLE UNIVERSITA'
- PAX CHRISTI PRESIDENTE DI ITALIA PAX CHRISTI
- PCI SEZ BISCEGLIE
- PD (PARTITO DEMOCRATICO) TRANI
- PUGLIA SOLIDALE VERDE
- PUNTI PACE BISCEGLIE
- RIFONDAZIONE COMUNISTA BARI/BAT
- S.I. (SINISTRA ITALIANA) TRANI
- SPI CGIL BAT (SINDACATO PENSIONATI ITALIANI)
- SUNIA TRANI
- UGS (UNIONE GIOVANI SINISTRA ITALIANA) TRANI
- WONDER
- XIAO YAN