Monte Faraone ieri in fiamme; intaccate le querce patriarcali
Federiciani: "L'abbandono selvaggio di rifiuti favorisce gli incendi"
lunedì 29 maggio 2017
11.17
Fumo nero proveniente da Monte Faraone, in prossimità del casale Santa Lucia; questo lo scenario che ieri, alle 16 circa, ha sorpreso i volontari federiciani che percorrevano la tangenziale.
Giunti sul posto, i volontari, Riccardo Santo e Nicola Liddo, hanno tentato di fermare l'avanzata delle fiamme favorita dal vento; per soffocare l'incendio è stato necessario l'impiego del soffiatore. In salvo le querce patriarcali che, seppur intaccate dall'incendio, potranno ristabilizzarsi. Sul posto sono poi giunti anche i Vigili del Fuoco e le Guardie Campestri.
L'incendio, che ha interessato un'area di oltre 2 ettari, ha investito anche i rifiuti presenti, quali tapparelle, pensili, cataste secche e residui di frantoio che hanno emanato anidride carbonica e polveri sottili. "Ancora una volta i cittadini residenti in quelle località utilizzano questo spazio per gettare rifiuti che potrebbero essere riciclati. - affermano i volontari federiciani - Basta pensare alle numerose bottiglie di vetro ritrovate; ma quello che ha danneggiato maggiormente l'ambiente e stato il riversamento della bio massa e i successivi riversamenti dei liquami dei frantoi, che incendiandosi hanno sprigionato tante polveri sottili e Co2. Occorre mettere sul territorio un controllo assiduo e continuo per fermare questo depauperamento".
Ai volontari è giunta notizia che il fuoco sia stato riappiccato qualche ora dopo l'intervento nello stesso luogo.
Giunti sul posto, i volontari, Riccardo Santo e Nicola Liddo, hanno tentato di fermare l'avanzata delle fiamme favorita dal vento; per soffocare l'incendio è stato necessario l'impiego del soffiatore. In salvo le querce patriarcali che, seppur intaccate dall'incendio, potranno ristabilizzarsi. Sul posto sono poi giunti anche i Vigili del Fuoco e le Guardie Campestri.
L'incendio, che ha interessato un'area di oltre 2 ettari, ha investito anche i rifiuti presenti, quali tapparelle, pensili, cataste secche e residui di frantoio che hanno emanato anidride carbonica e polveri sottili. "Ancora una volta i cittadini residenti in quelle località utilizzano questo spazio per gettare rifiuti che potrebbero essere riciclati. - affermano i volontari federiciani - Basta pensare alle numerose bottiglie di vetro ritrovate; ma quello che ha danneggiato maggiormente l'ambiente e stato il riversamento della bio massa e i successivi riversamenti dei liquami dei frantoi, che incendiandosi hanno sprigionato tante polveri sottili e Co2. Occorre mettere sul territorio un controllo assiduo e continuo per fermare questo depauperamento".
Ai volontari è giunta notizia che il fuoco sia stato riappiccato qualche ora dopo l'intervento nello stesso luogo.