Il Dialogo, vaso comunicante tra cittadinanza e politica
Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
lunedì 31 agosto 2020
Pur fra qualche inevitabile tensione che ogni campagna elettorale porta con sé, nota positiva di questa per il governo della nostra città è la possibilità di dialogare con i 5 candidati alla carica di Sindaco. Ben venga, dunque, il dialogo come contributo per ristabilire vasi comunicanti tra cittadinanza e politica.
Certo, oggi questo dialogo avrebbe un altro sapore, portato altri frutti, se almeno un solo membro della precedente Amministrazione avesse chiesto scusa per il danno arrecato alla Città; se ci fossero stati meno cambi di casacca, se qualcuno avesse fatto posto ad altri: oggi ci ritroveremmo a recuperare più alacremente un supplemento di fiducia verso i politici. Ma, tant'è, è il presente che conta e il dialogo è la via sulla quale incamminarsi con rinnovata fiducia al fine di recuperare, unificare, rigenerare per la nostra città una convivenza di stima, di serenità e fraternità.
In passato l'incontro con i candidati al governo della città per qualcuno o gruppo era la possibilità di chiedere l'attenzione per risolvere qualche problematica personale o del proprio quartiere; per qualche altro la possibilità di dire peste e corna del governo o per esprimere un sogno per la città. Spesso, ahimè, tutto finiva nello scrigno dei buoni propositi, e da parte della politica e da parte dei cittadini.
E' ora invece di dare al "dialogo" un valore profondo; di viverlo con onestà, verità, trasparenza; che non domini l'altro, che metta tutti sullo stesso piano, che dia valore alle parole e alle opere perché il "Dialogo è amore", il solo che non inganna e in grado di giovare al bene comune, in pochi giorni più che in 5 anni di controversie, diatribe e, spesso, rancori. Si colga, in questo scorcio di campagna di parlare non solo di "realizzazioni di opere" – di "attività da svolgere" di quell'attivismo che alle volte illude, nell'idea di far solo con esso qualche cosa, quasi che il resto abbia scarso valore!
E valore è parlare di "Politica Alta" che guarda avanti e in alto, di come tenere unità la città perché sia palestra di fraternità; intenda come ricchezza la diversità, sappia curare la bellezza del suo ambiente, il "Dialogo come risorsa". Di forte testimonianza sarebbe – prima delle elezioni – sottoscrivere un "Patto", un "Patto" perché il "Dialogo" continui tra eletti ed elettori, tra maggioranza e opposizione, imparando insieme e sempre di più che la Politica è arte, arte che ama tutti, ama sempre, ama per primo…e, come nella vita, neanche in politica nessuno rimanga nemico.
Certo, oggi questo dialogo avrebbe un altro sapore, portato altri frutti, se almeno un solo membro della precedente Amministrazione avesse chiesto scusa per il danno arrecato alla Città; se ci fossero stati meno cambi di casacca, se qualcuno avesse fatto posto ad altri: oggi ci ritroveremmo a recuperare più alacremente un supplemento di fiducia verso i politici. Ma, tant'è, è il presente che conta e il dialogo è la via sulla quale incamminarsi con rinnovata fiducia al fine di recuperare, unificare, rigenerare per la nostra città una convivenza di stima, di serenità e fraternità.
In passato l'incontro con i candidati al governo della città per qualcuno o gruppo era la possibilità di chiedere l'attenzione per risolvere qualche problematica personale o del proprio quartiere; per qualche altro la possibilità di dire peste e corna del governo o per esprimere un sogno per la città. Spesso, ahimè, tutto finiva nello scrigno dei buoni propositi, e da parte della politica e da parte dei cittadini.
E' ora invece di dare al "dialogo" un valore profondo; di viverlo con onestà, verità, trasparenza; che non domini l'altro, che metta tutti sullo stesso piano, che dia valore alle parole e alle opere perché il "Dialogo è amore", il solo che non inganna e in grado di giovare al bene comune, in pochi giorni più che in 5 anni di controversie, diatribe e, spesso, rancori. Si colga, in questo scorcio di campagna di parlare non solo di "realizzazioni di opere" – di "attività da svolgere" di quell'attivismo che alle volte illude, nell'idea di far solo con esso qualche cosa, quasi che il resto abbia scarso valore!
E valore è parlare di "Politica Alta" che guarda avanti e in alto, di come tenere unità la città perché sia palestra di fraternità; intenda come ricchezza la diversità, sappia curare la bellezza del suo ambiente, il "Dialogo come risorsa". Di forte testimonianza sarebbe – prima delle elezioni – sottoscrivere un "Patto", un "Patto" perché il "Dialogo" continui tra eletti ed elettori, tra maggioranza e opposizione, imparando insieme e sempre di più che la Politica è arte, arte che ama tutti, ama sempre, ama per primo…e, come nella vita, neanche in politica nessuno rimanga nemico.