Tanto pubblico al convegno di Italia Nostra su San Tommaso d'Aquino e la presenza domenicana tra Napoli e Andria

Relatori il prof. Pasquale Porro ed il prof. Riccardo Sandro Ferri, moderati da don Adriano Caricati

martedì 2 dicembre 2025 18.17
Lo scorso 29 novembre nella sacrestia della Chiesa di San Domenico di Andria, che custodisce le spoglie del duca Francesco II del Balzo, terziario domenicano, Italia Nostra sezione di Andria ha organizzato il convegno "A ottocento anni dalla nascita di San Tommaso d'Aquino: la presenza domenicana tra Napoli e Andria".

"I relatori sono stati il prof. Pasquale Porro ed il prof. Riccardo Sandro Ferri, mentre don Adriano Caricati ha sapientemente moderato.
Il prof. Pasquale Porro, ordinario di Filosofia medievale presso l'Università degli studi di Milano e accademico dei Lincei, uno dei maggiori esperti internazionali di scienza filosofica tomistica, ha tenuto una lectio magistralis sulla figura di Tommaso d'Aquino, divenuto santo alla sua morte per forte volontà del sovrano Roberto d'Angiò subentrato alla casata Sveva. Uno dei pochi santi fra i domenicani, ordine mendicante, un santo precipuamente angioino.
Tommaso ha studiato e poi insegnato nell'Università di Napoli fondata da Federico II, unica Università meridionale nel medioevo. Napoli non è mai stata amata dall'imperatore svevo perché spesso a lui ostile, tuttavia Federico ha voluto lo stesso fondare un luogo di studi che fosse laico e funzionale al suo regno. Tommaso d'Aquino è stato un uomo dalla straordinaria curiosità intellettuale che non hai mai smesso di studiare e di fare appello alle risorse della ragione, tuttavia, nonostante le ricorrenze ravvicinate dell'ottavo centenario della sua morte 1274 e della sua nascita 1225, l'Italia, purtroppo unica nel panorama europeo, non ha organizzato alcuna degna celebrazione.
Il prof. Porro ha parlato anche di Pietro D'Andria, nato probabilmente alla fine degli anni quaranta del XIII secolo, per le sue doti intellettuali fu ingaggiato come segretario e curò la redazione finale del de decem preceptis" e la reportatio della Lectura supra Matthaeum di Tommaso. Nel 1307 fu nominato vescovo di Vico Equense e morì probabilmente intorno al 1316.
Il prof. Riccardo Sandro Ferri, autore della pubblicazione sui "Domenicani ad Andria nell'età moderna", ha relazionato sulla presenza domenicana ad Andria attraverso un convento voluto e finanziato dalla vedova di Francesco I del Balzo, Sveva Orsini.
Il convento andriese fu sede di studio generale per materia filosofica e teologica per circa centocinquant'anni dal 1523.
Al termine della conferenza l'arch. Rosangela Laera, direttrice dei lavori di recupero del complesso domenicano, ha guidato una visita evidenziando la forma urbis del nostro centro storico che inserisce Andria, a pieno titolo, nell'ambito delle cosiddette città conventuali. Si tratta delle città europee che sin dal XIII° e XIV° sec. erano caratterizzate dalla presenza dei conventi degli ordini conventuali (mendicanti): Francescani, Domenicani, Agostiniani. Ad Andria questi conventi sono stati sede di Studium generale di filosofia, teologia, ed altre scienze. La città dell'epoca si presentava, dunque, come un luogo in cui erano presenti persone e idee che appartenevano ad un circuito più ampio ed articolato che collegava la città all'intera Europa, facendo vivere Andria, come protagonista, di uno dei più grandiosi e incisivi fenomeni tra quelli che hanno contribuito a configurare la struttura sociale, culturale e urbanistica in campo europeo", dichiara il dott. Francesco Inchingolo, presidente sezione Andria di Italia Nostra.