Gennaro Piccolo, Centro Igino Giordani: "E' tempo di unità"

Numerosi riferimenti alle parole di Giordani in merito all'unità dell'Europa

giovedì 23 marzo 2017 13.34
E' tempo che l'intera Europa raggiunga una piena unità. E' questo, in sintesi, il pensiero di Gennaro (Gino) Piccolo, referente del Centro Igino Giordani di Andria, espresso attraverso una nota in cui riprende alcune frasi significative del Servo di Dio, Igino Giordani; anch'egli desiderava l'unità degli Stati Europei: «Mentre egoismi e nazionalismi esasperati mirano a disintegrare l'unità dell'Europa, più forte e più alta ha da levarsi dal nostro animo la gratitudine per quanti invece l'hanno voluta unita e per questo – insieme a tanti altri - lavorato instancabilmente e patito per realizzarla. Ed è bello che di questi Uomini - ogni giorno di più - avvertiamo la presenza e sentiamo l'esigenza di ripetere i loro nomi con ammirazione, con reverenza e con rimpianto sempre più profondo e più sentito. Oggi, anche di questi 'Uomini Grandi', Adone Zoli direbbe: "In questo frangente storico, altresì, ha da levarsi dalle coscienze di chi come noi ha fatto dell'Ideale di vita l'Unità, un supplemento di riconoscenza alla Provvidenza che ci ha dato di incontrare e conoscere da vicino il Servo di Dio Igino Giordani – Giornalista, Scrittore, Deputato di Pace e cofondatore del Movimento dei Focolari - il quale, con la sua vita e il suo pensiero, ci ha dato di intravvedere da lontano l'orizzonte e la bellezza di una ´Europa Unita tappa verso un Mondo Unito´ ".

Così scriveva profeticamente sin dal 1925: "Gli Stati Uniti d'Europa non saranno sino a quando l'Europa rimarrà solcata da nazionalismi. Stati uniti europei e nazionalismo sono due termini che si escludono reciprocamente". (Gli Stati Uniti d'Europa e il Papato – In: 'Parte Guelfa 1/1925 n.2, p.1) E ancora: "L'unità sarà effetto della ineluttabilità delle condizioni economiche per le quali nessun paese più basta a sé stesso e la vita di ciascuno è intimamente legata a quella degli altri, sarà effetto del bisogno di pace universalmente sentito; si concreterà come una realizzazione del cristianesimo, i cui valori rifioriscono col manifestarsi della loro necessità". (idem a pag.2)

"L'amore al proprio paese non implica l'odio a quello altrui: l'amore alla propria famiglia è stolto se si risolve nell'odio alle famiglie coabitanti in uno stesso casamento". (idem)
1946: "Dicendo che la nazione deve essere superata, non si vuol dire che deve essere annullata….E così non è finito il comune, né la regione….L'entità nazionale non è sommersa: è collegata, è federata ad altre unità, perché i cittadini vivano" (In: 'Il Quotidiano n.16, pagina 1)

Dicembre 1948 in 'Fides' con l'articolo: "Il contributo delle forse spirituali all'unione europea". Settembre 1952 in 'La Via': "Si comincia a parlare Europeo". Maggio 1961 in Fides: "La missione dell'Europa unita". Marzo 1972 in 'Città Nuova: "Le radici dell'Europa". Il 25 luglio 1977 in Città Nuova': "L'Europa una". E, a ritroso, il 2 dicembre 1952, indimenticabile l'articolo in 'La Via', il suo giornale, come eco ad un pensiero del suo amico statista Alcide De Gasperi: "O l'Europa si unisce o l'Europa perisce".

Grazie Giordani! Sembra che la storia abbia fretta di ripeterci: Alzate gli occhi e guardate i campi dell'Umanità: è tempo di Unità e di Fraternità!»