Discarica, M5S: «Continua l'ossessione per i fantasmi del passato»

Ecco l'analisi dei grillini sulla gara per la costruzione di un impianto di compostaggio

lunedì 8 agosto 2016 7.16
«Oltre alla conferma della chiusura della discarica di Andria, che si trascina da oltre un anno con motivi tutti da chiarire, la stagione estiva ci ha anche riservato la sorpresa dell'arrivo di Cantone», a dirlo sono Michele Coratella, Doriana Faraone, Vincenzo Coratella, Donatello Loconte e Pietro Di Pilato, gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Andria. «No - spiegano - non è la nuova attrazione in cartellone per il Festival Castel dei Mondi, è il presidente della Autorità Anticorruzione, che si è presentata per commissariare la gestione dei rifiuti ad Andria. Un record, magari il sindaco fa ancora in tempo per presentarsi a Rio per le Olimpiadi».

«Auspichiamo - dicono - che il Comune faccia la sua parte e si affretti a pagare le spettanze del servizio raccolta rifiuti per non creare difficoltà alla gestione dell'Anticorruzione nel pagamento degli stipendi. Gli ultimi aggiornamenti sui problemi ambientali di Andria, però, non finiscono qui. E' apparsa, pubblicata all'Albo Pretorio comunale in data 2 agosto, una gara per la costruzione e gestione di un impianto di compostaggio. Per un gara così complessa dal valore dichiarato di 30 milioni di euro c'è tempo per presentare offerte da agosto a metà settembre: non è un poco poco tempo per favorire la massima partecipazione? Dopo gli arresti, le condanne, le chiusure e i commissariamenti nell'ambito dei rifiuti in città, non era più di buon senso pubblicarla un po' prima o un po' dopo? In ogni caso, per non essere tacciati di "grillismo" siamo andati a verificare i pareri dei vari enti su questa gara e sull'area individuata per realizzarlo».

Ecco cosa ha trovato il gruppo consiliare: «La Regione Puglia afferma che la competenza è della Provincia mentre la Provincia scrive che "non si ravvisano competenze di questa Provincia per i procedimenti autorizzativi relativi alla proposta progettuale in oggetto"; il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco aveva chiesto di istruire tale procedura tramite lo Sportello Unico delle Attività Produttive e che, in caso di mancato riscontro alla richiesta effettuata, non avrebbe partecipato alla Conferenza, come in effetti poi è accaduto; la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Bari ha espresso "le proprie perplessità in ordine - in particolare - alla scelta localizzativa dell'opera impiantistica, considerato il prevedibile impatto paesaggistico e il consumo di suolo che ne deriva, rappresentando che tale criticità potrà essere superata orientando l'individuazione del sito, secondo i criteri sopra riportati, verso aree già trasformate /alterate da attività antropiche"».

E ancora. «L'Arpa Puglia ha sollevato numerosi rilievi. L'Aqp pare non essere stata coinvolta pur essendo il depuratore la "destinazione finale della frazione liquida" e quindi in mancanza di tale parere" oltre agli impatti ambientali da valutare potrebbero variare gli aspetti economico-finanziari del progetto". Andrebbe chiarita la previsione su "apportare liquidi esterni quali acqua, liquami e/o percolati controllati, liquido digestato"; gli stessi uffici del Comune di Andria precisano che "è necessario che venga espresso il parere del Consiglio Comunale (unitamente a quelli degli altri uffici comunali competenti per materia) che dovrà esprimersi anche sui chiarimenti richiesti", per cui non parrebbe esaustivo il contenuto della deliberazione di Consiglio comunale n°33/2012; l'autorità di Bacino scrive che "non sono state effettuate valutazioni circa i cospicui movimenti di terra necessari per preparare il sedime dell'impianto e in ultima analisi gli impatti derivanti dalla modificazione della morfologia"»

«Nonostante tutto questo - concludo Michele Coratella, Doriana Faraone, Vincenzo Coratella, Donatello Loconte e Pietro Di Pilato - la gara è stata pubblicata e l'amministrazione comunale tace. Forse abbiamo compreso i motivi dell'ossessione per i fantasmi del passato».