Crisi olivicola: manifestazione Comitato Liberi Agricoltori Andriesi al Largo Torneo
Un centinaio di agricoltori provenienti dalla Bat e dal barese per protestare contro il perdurante stato di crisi del comparto
venerdì 12 novembre 2021
19.49
Un centinaio di agricoltori, non solo di Andria ma anche provenienti da altre città della Bat e dal nord barese, si sono dati appuntamento presso il Largo Torneo, ad Andria questa sera, venerdì 12 novembre, per manifestare il loro disappunto per l'avvio di questa anomale campagna olivicola.
Numerosi gli interventi del C.L.A.A. – Comitato Liberi Agricoltori Andriesi, che ha organizzato la manifestazione, i cui rappresentanti si sono detti preoccupatissimi della situazione. Il sodalizio che annovera tra i suoi responsabili Nicola Losito, Natale Zagaria e Savino Montaruli, ha tenuto a sottolineare come "lo scenario che si prospetta agli occhi dei produttori è a dir poco catastrofico. Già la situazione di partenza appariva delicata a seguito degli eventi climatici avversi che, negli anni passati, hanno funestato l'olivicoltura andriese; con le tardive gelate del 2018 con i loro strascichi e la cattiva allegagione dello scorso anno si sono sommate ad una siccità eccezionale senza precedenti. La risultante è stata fallimentare, con una situazione economica compromessa dalle ingentissime spese sostenute per cercare di condurre la produzione alla raccolta. Adesso dulcis in fundo nel momento di cercare perlomeno di recuperare parte delle spese sostenute, viene presentato agli olivicoltori un conto amaro a dir poco ingrato e spregevole. Il frutto di un anno di lavoro, spese affrontate, sacrifici sostenuti, deve essere svenduto in cambio di pochi miseri euro. I frantoiani facendo fronte comune, sono corsi al riparo in anticipo già dai primi giorni di ottobre paventando una situazione non rosea, dovuta ad una speculazione dei grandi commercianti di olio e preannunciando una campagna al ribasso. Gli olivicoltori andriesi ormai esasperati, con una produzione pendente soggetta agli eventi metereologici avversi, si sentono messi con le spalle al muro privi di qualsiasi forma di tutela e abbandonati alla mercé degli sciacalli che turbano con sofisticazioni e alterazioni il mercato a scapito degli onesti lavoratori".
Nel corso della manifestazione numerosi gli appelli alle vari istituzioni locali, in primis Stato e Regione a trovare delle soluzioni a questa grave situazione sociale ed economica. Oltre alle calamità, si vanno ad aggiungere l'aumento dei costi di produzione quali: il combustibile incrementato rispetto allo scorso anno del 200%, i costi per la messa in sicurezza degli ambienti ed addetti al lavoro ormai ingenti, i costi delle materie prime quali fitofarmaci e fertilizzanti anch'essi nell'ordine del 150\200%., per non parlare della manodopera, divenuta introvabile.
Ricordiamo che sul problema più generale dell'olivicoltura e della riforma della Pac, insieme ad altri argomenti di scottante attualità, agricoltori, associazioni di categoria, frantoiani ed istituzioni si sono dati appuntamento ancora una volta ad Andria, venerdì 19 novembre alle 17.00 presso la sala Nymphameum. Prevista la presenza dell'assessore regionale all'Agricoltura, Donato Pentassuglia.
Numerosi gli interventi del C.L.A.A. – Comitato Liberi Agricoltori Andriesi, che ha organizzato la manifestazione, i cui rappresentanti si sono detti preoccupatissimi della situazione. Il sodalizio che annovera tra i suoi responsabili Nicola Losito, Natale Zagaria e Savino Montaruli, ha tenuto a sottolineare come "lo scenario che si prospetta agli occhi dei produttori è a dir poco catastrofico. Già la situazione di partenza appariva delicata a seguito degli eventi climatici avversi che, negli anni passati, hanno funestato l'olivicoltura andriese; con le tardive gelate del 2018 con i loro strascichi e la cattiva allegagione dello scorso anno si sono sommate ad una siccità eccezionale senza precedenti. La risultante è stata fallimentare, con una situazione economica compromessa dalle ingentissime spese sostenute per cercare di condurre la produzione alla raccolta. Adesso dulcis in fundo nel momento di cercare perlomeno di recuperare parte delle spese sostenute, viene presentato agli olivicoltori un conto amaro a dir poco ingrato e spregevole. Il frutto di un anno di lavoro, spese affrontate, sacrifici sostenuti, deve essere svenduto in cambio di pochi miseri euro. I frantoiani facendo fronte comune, sono corsi al riparo in anticipo già dai primi giorni di ottobre paventando una situazione non rosea, dovuta ad una speculazione dei grandi commercianti di olio e preannunciando una campagna al ribasso. Gli olivicoltori andriesi ormai esasperati, con una produzione pendente soggetta agli eventi metereologici avversi, si sentono messi con le spalle al muro privi di qualsiasi forma di tutela e abbandonati alla mercé degli sciacalli che turbano con sofisticazioni e alterazioni il mercato a scapito degli onesti lavoratori".
Nel corso della manifestazione numerosi gli appelli alle vari istituzioni locali, in primis Stato e Regione a trovare delle soluzioni a questa grave situazione sociale ed economica. Oltre alle calamità, si vanno ad aggiungere l'aumento dei costi di produzione quali: il combustibile incrementato rispetto allo scorso anno del 200%, i costi per la messa in sicurezza degli ambienti ed addetti al lavoro ormai ingenti, i costi delle materie prime quali fitofarmaci e fertilizzanti anch'essi nell'ordine del 150\200%., per non parlare della manodopera, divenuta introvabile.
Ricordiamo che sul problema più generale dell'olivicoltura e della riforma della Pac, insieme ad altri argomenti di scottante attualità, agricoltori, associazioni di categoria, frantoiani ed istituzioni si sono dati appuntamento ancora una volta ad Andria, venerdì 19 novembre alle 17.00 presso la sala Nymphameum. Prevista la presenza dell'assessore regionale all'Agricoltura, Donato Pentassuglia.