Consiglio Comunale, un nuovo Piano di Riequilibrio per salvare la città dal fallimento

Questa mattina la votazione in Consiglio Comunale, poi la decisione finale. Per l'eventuale approvazione spetterà alla Corte dei conti

giovedì 11 marzo 2021 12.21
Uno snodo cruciale per il futuro della città di Andria passa dal Consiglio Comunale di questa mattina a Palazzo di Città. Il punto più importante all'ordine del giorno è la rimodulazione del Piano di Riequilibrio approvato nel 2018 dall'allora amministrazione Giorgino: come anticipato nei giorni scorsi la strada scelta è la presentazione di un nuovo Piano, unico tentativo per salvare la città da un fallimento che si sarebbe concretizzato se si fosse dichiarato il dissesto.

Ora la decisione finale per l'approvazione o meno del nuovo Piano spetterà alla Corte dei Conti: in caso di esito positivo, il ripianamento durerà 20 anni e precisamente dal 2018 al 2037. Come ha spiegato il Primo Cittadino in Consiglio Comunale, se il deficit delle casse comunali fosse stato più alla portata si sarebbe lavorato per ridurre i tempi di ripianamento, ma vista la situazione debitoria dell'Ente questa scelta avrebbe comportato un appesantimento fiscale ed economico che non avrebbe retto nel tempo.

«Oggi proviamo a salvare dal fallimento questa città. Alla fine, abbiamo scelto così. È stata la decisione che ci ha tormentato negli ultimi mesi, - ha detto il sindaco Giovanna Bruno - da quando ci siamo ritrovati a guidare un Comune con il personale dimezzato e con 73 milioni di euro di debiti accumulati negli ultimi 10 anni. Potevamo scegliere se dichiarare DISSESTO, quindi Andria fallita, e, pur rimanendo in carica, accettare un commissariamento di fatto; oppure provare a presentare un nuovo Piano di Riequilibrio per tentare di salvare questa città. Sarà che al solo leggere ANDRIA FALLITA ci veniva la pelle d'oca, ma abbiamo scelto la seconda strada, la più difficile per noi, ma quella forse più vantaggiosa per gli andriesi.

Non sarà facile perché lo scempio compiuto negli ultimi 10 anni è stato enorme. È importante che questo tutti i cittadini lo capiscano. Non è detto che il Piano venga accettato e se viene accettato ci vorranno 20 anni per ripianare il debito. Eppure, quella che percorreremo oggi, è l'ultima possibilità prima di dichiararci morti. Per parafrasare un celebre film, c'è chi ha scommesso sul fallimento di questa città, e ha quasi vinto. Noi oggi vogliamo scommettere sulla rinascita di questa città, e dobbiamo credere che vinceremo».
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