Comitato per il Nuovo Ospedale di Andria: "Asl Bat, decisioni da basso impero!"
Duro il commento all'indomani del nuovo Atto Aziendale che ridimensione molte strutture per la sanità andriese
lunedì 26 maggio 2025
21.12
«Asl Bat- decisioni da basso impero! In queste ore si sta consumando l'ennesimo oltraggioso tentativo di depauperare la sanità di Andria, riducendola da presidii consoni alle sue potenzialità ed ai suoi bisogni. Il Comitato esprime, con il documento che alleghiamo, la più sentita ed argomentata protesta per le modalità e i termini che sostanziano anche questa vicenda. È di tutta evidenza che vi sia una influenza politica ben chiara, in questo scorcio di fine legislatura regionale (tempi da basso impero), tesa ad assestare il colpo finale ad una comunità senza reali rappresentanti in quel consesso. È questo il momento in cui tutta la cittadinanza dovrà fare una profonda riflessione, in tutte le direzioni, così come questo Comitato ha voluto dimostrare - nel proprio piccolo - operando in modo trasversale e a viso aperto, non coltivando il consenso per una parte, ma operando tutti per Andria e non solo. Sollecitiamo pertanto una posizione unitaria delle forze politiche e sociali andriesi, dell'Amministrazione Comunale, del Consiglio Comunale perché si respinga con forza questo ennesimo tentativo di impoverimento dell'offerta sanitaria cittadina nel mentre, peraltro, siamo tutti impegnati a sostenere le sorti del progetto del nuovo ospedale di Andria. Di seguito la dettagliata valutazione dell'atto aziendale».
Ecco la posizione e le note del Comitato per il nuovo Ospedale di Andria in merito all'Atto Aziendale della Asl Bat.
«Tutto parte dalla DGR n.418 del 7-4-25 pubblicata sul BURP il 22-4-25 che provvede o rideterminare i parametri standard regionali per l'individuazione di Strutture Complesse, Strutture Semplici e Strutture Semplici Dipartimentali. Si asserisce essere necessario provvedere a seguito di tre motivi ufficiali: 1. Specifiche previsioni di incarichi di cui al vigente CCNL Sanità 2019-2021 (evidentemente non propriamente nuovo); 2. Nuova Rete Ospedaliera come da Regolamento Regionale n. 8 del 31-10-24; 3. Dati demografici regionali aggiornati al 1-1-2024; Queste sono le motivazioni ufficiali ma, molto probabilmente, è il deficit sanitario pugliese che obbliga alla riduzione delle Strutture fondamentali della sanità pugliese. Credendo, evidentemente, di ottenere risparmi in questo modo, ma il risultato potrebbe essere un aumento di costi determinato dalla confusione e dai continui cambiamenti organizzativi. Prima di entrare nello specifico della ASL BAT, ci sono due elementi che precedono e riguardano gli squilibri intra-regionali tra i vari territori pugliesi: - il primo e la prevalenza di posti letto pubblici su Bari, Brindisi e Lecce rispetto alla popolazione (Bari con 1 Posto letto per 358 ab., Lecce con 1 p.l. per 385 ab., Brindisi con 1 pl ogni 351 ab... Le cenerentole sono FG e BAT, sempre al netto del privato. - l'altro squilibrio è quello evidente tra due province simili per popolazione (BAT 378.000 abitanti/BRINDISI 377.000 abitanti) e dimensione (ВАТ 1543 kmq. /BRINDISI 1839 kmq.) ma differenti per numero di posti letto: BAT ne ha 846 mentre BRINDISI ne ha 1074; BAT 1 p.l. ogni 447 ab. e BRINDISI 1 pl. ogni 351 ab. A questo squilibrio atavico (simile a quello di cui si lamenta da sempre la Regione Puglia rispetto ai maggiori finanziamenti sanitari alla Regione EMILIA ROMAGNA, senza mai preoccuparsi dei propri squilibri interni) si aggiunge uno squilibrio nella ASL BAT -accresciuto negli ultimi anni- сon un orientamento generale -per dirlo pacatamente-favorevole nei confronti di Barletta e della ri-nascente Bisceglie, che da semplice Ospedale di Base pare essere diventato un secondo livello, con una oggettiva penalizzazione di Andria causata dai ritardi (ultradecennali) nella ristrutturazione dei reparti e nei ritardi clamorosi (e speriamo definitivamente superati) per la realizzazione dei nuovo ospedale. Ma vediamo in dettaglio solo alcune delle questioni e imprecisioni determinate dal nuovo Atto Aziendale, che conferma precedenti distorsioni e ne crea di nuove.
DIPARTIMENTO CARDIOLOGICO
Diventa Struttura Complessa Bisceglie, che raggiunge meno di 1/5 dei ricoveri di Andria, ed è priva della strumentazione adeguata. La DGR che origina l'Atto individua un criterio proprio nella occupazione di letti e l'operatività. In realtà i letti di Cardiologia di Bisceglie servono soprattutto alle emergenze del reparto di Malattie infettive, al quale era necessario aumentare i posti letto; 2. La Cardiologia d'emergenza è incardinata nella UOC di Barletta mentre all'Emergenza è dedicata Andria. Come mai?
DIPARTIMENTO CHIRURGICO
La UOSVD di Bisceglie non esiste, ma è praticamente alimentata da Andria sempre in crisi per la mancanza di sale operatorie, avrebbe dovuto essere realizzata una UOS dipendente da Andria; 2. La UOS Epatobiliare dove ha sede?
DIPARTIMENTO DIREZIONI OSPEDALIERE
Una ciascuna per Andria, Barletta e Bisceglie, ma Andria sempre senza un incaricato stabile. Perché viene ossessivamente lasciato libero questo posto? Per chi?
DIPARTIMENTO IMMAGINI E DIAGNOSTICA
La UOS Angiografia interventistica da tempo meritava di essere trasformata in DIPARTIMENTALE, ma ciò viene ancora una volta negato. 2. A Barletta viene assegnata la UOS Radiologia d'emergenza. Come mai se l'Emergenza è incardinata nel presidio di Andria? 3. Il laboratorio di Analisi, denominato Patologia Clinica viene declassato da UOC a UOS Dipartimentale, per la verità come gli altri presidi. In tal modo chi ne avrà iI coordinamento? Già si parla di Barletta. Ciò produrrà conseguenze nefaste, perché strutture senza primari che si organizzavano e distribuivano tipologie di analisi, non determineranno alcun risparmio ma solo confusione.
DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE
Assurdo che a Bisceglie, senza che ci sia un reparto (una UOC), si crei una UOSVD di Ostetricia e Ginecologia e una di Pediatria Neonatologia. È vero che c'erano prima del Covid, ma ciò contraddice la statistica, che registra un forte decremento delle nascite (oltre a esserci un limite minimo di nascite per l'esistenza di un reparto) che contraddice la DGR 418/25 (da cui nasce questo atto aziendale) che invita a diminuire le strutture a causa del dato demografico. Ma questo, evidentemente, vale solo per Andria.
DIPARTIMENTO MEDICO SPECIALISTICO
Viene confermata la struttura complessa di Nefrologia a Barletta ma si dimentica (ancora una volta) di creare la UOS di Nefrologia nel Presidio ospedaliero di Andria dedicato all'Emergenza. Ad Andria c'era una struttura semplice dipartimentale di "sola dialisi" che, per mancanza assoluta di nefrologi, venne convertita in semplice alle dipendenze di Barletta. Oggi che l'approvvigionamento di medici è diventato più semplice, si potrebbe convertirlo in dipartimentale ma con la componente nefrologica per le urgenze che oggi manca e crea problemi seri all'utenza; 2. Viene confermata a Barletta le UOS "STROKE UNIT". Bene, non si tratta di spostare nulla, è un servizio in più all'utenza. Perché allora non prendere atto che di fatto ad Andria c'è già, attrezzata con monitor, dove da tempo si eseguono trombolisi? Nel presidio di Andria, inoltre, è presente la radiologia interventistica che esegue trombectomie, indispensabili in molte occasioni. È solo una questione di denominazione e autorizzazione regionale con una presa d'atto indispensabile affinché anche ad Andria, presidio dell'Emergenza, ci sia una UOS di "Stroke Unit"; 3. La UOSVD Malattie rare dove è ubicata?
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO
Tutte le oncologie sono, giustamente, ubicate a Barletta.
SERVIZIO IMMUNOTRASFUSIONALE
La Struttura Complessa viene confermata a Barletta e non nel presidio dell'Emergenza, determinando disfunzioni gravissime. Andria resta illogicamente solo UOSVD.
DIPARTIMENTO AREA INTENSIVA E DELLE EMERGENZE
Si potrebbe immaginare, come per Oncologia, dove i reparti fondamentali -opportunamente- sono a Barletta, che i reparti dell'Emergenza siano ad Andria? INVECE NO: 1. Il coordinamento Trapianti è posto con la Struttura Complessa a Bisceglie! 2. Il coordinamento del 118, struttura basilare dell'emergenza, è situato a Bisceglie! 3. Solo a Barletta viene creata la UOS di Medicina d'Urgenza e Osservazione breve. Perché non anche ad Andria, dove giungono tutte le emergenze?
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
Le strutture allocate ad Andria subiscono un progressivo sgretolamento in risorse economiche, umane ed economiche. La Neuropsichiatria Infantile, Struttura complessa fino a 15 anni addietro, quando divenne, con gli ultimi Atti Aziendali, Semplice Dipartimentale, resta tale. Non riceve attenzione e non diviene S. Complessa nemmeno l'unità del CSM Andria Canosa Minervino Spinazzola, anch'essa declassata 15 anni fa. Si consideri che gestisce direttamente a Minervino la struttura CRAP. Nasce, invece, la UOS DCA a Trani, ma afferisce alla Struttura Complessa di Psichiatria di Barletta, alla quale afferisce la UOS di Trani Bisceglie e da poche settimane anche i "day service della disforia di genere" e il "day service della nutrizione". Andria è sempre più depauperata, tanto che da ottobre scorso si dichiara, seppure verbalmente, che il Centro Diurno, pietra miliare della rete riabilitativa psichiatrica della nostra comunità, non afferisce più al CSM di Andria. ECCO, DOPO QUELLO INFRA-REGIONALE, QUESTO È LO SQUILIBRIO INTERNO ALLA ASL BAT. UNO SQUILIBRIO A FAVORE DI ALTRE DIREZIONI CHE, IN TUTTA EVIDENZA, NON RIGUARDANO ANDRIA! Il Comitato esprime, con questo documento, la più sentita protesta per le modalità e i termini che sostanziano anche questa vicenda. È di tutta evidenza che vi sia una influenza politica ben chiara, in questo scorcio di fine legislatura regionale (tempi da basso impero), ad assestare il colpo finale ad una comunità senza reali rappresentanti in quel consesso. Questo è un elemento sul quale la cittadinanza dovrà fare una profonda riflessione, in tutte le direzioni, così come questo Comitato ha voluto dimostrare -nel proprio piccolo-operando in modo trasversale ma aperto e a viso aperto, non coltivando il consenso per una parte, ma operando tutti per Andria e non solo. L'Atto Aziendale può non limitarsi "acriticamente" (o volutamente) a tagliare unità Operative Complesse, semplici o dipartimentali, ma può chiedere alla Regione la deroga, come consentito dalla stessa DGR 418 del 7 aprile u.s. dove al punto 6. che così recita: "di stabilire che, qualora i Direttori Generali delle Aziende ed Enti del SSR dovessero ravvisare, in ragione di motivate esigenze di carattere organizzativo, la necessità di attivare un numero di Strutture Complesse aziendali superiore a quelle derivanti dall'applicazione dei parametri standard regionali,………il Dipartimento "Promozione della Salute e del Benessere Animale" possa autorizzarne l'attivazione, nel rispetto del tetto massimo regionale derivante dall'applicazione dei parametri standard definiti dal Comitato LEA in data 26 marzo 2012,….." Oltre questo, la legge, e lo stesso Atto Aziendale, prevedono che il provvedimento sia esaminato dal Collegio di Direzione (Art. 1.3.1 pag. 22/23) il quale "concorre al governo delle attività cliniche dell'azienda" e coadiuva la DG con numerose altre competenze; e sia esaminato anche dalla Conferenza dei Sindaci (Art. 3.2 pag. 28). Questi due organismi dovrebbero intervenire con la dovuta autorevolezza, perché l'Atto Aziendale è contestabile e modificabile. Vedremo se ancora una volta prevarrà la vecchia prepotenza, alla quale si è aggiunta una nuova prepotenza a danno di tutti i cittadini di questo territorio.
COMITATO PER IL NUOVO OSPEDALE DI ANDRIA
Ecco la posizione e le note del Comitato per il nuovo Ospedale di Andria in merito all'Atto Aziendale della Asl Bat.
«Tutto parte dalla DGR n.418 del 7-4-25 pubblicata sul BURP il 22-4-25 che provvede o rideterminare i parametri standard regionali per l'individuazione di Strutture Complesse, Strutture Semplici e Strutture Semplici Dipartimentali. Si asserisce essere necessario provvedere a seguito di tre motivi ufficiali: 1. Specifiche previsioni di incarichi di cui al vigente CCNL Sanità 2019-2021 (evidentemente non propriamente nuovo); 2. Nuova Rete Ospedaliera come da Regolamento Regionale n. 8 del 31-10-24; 3. Dati demografici regionali aggiornati al 1-1-2024; Queste sono le motivazioni ufficiali ma, molto probabilmente, è il deficit sanitario pugliese che obbliga alla riduzione delle Strutture fondamentali della sanità pugliese. Credendo, evidentemente, di ottenere risparmi in questo modo, ma il risultato potrebbe essere un aumento di costi determinato dalla confusione e dai continui cambiamenti organizzativi. Prima di entrare nello specifico della ASL BAT, ci sono due elementi che precedono e riguardano gli squilibri intra-regionali tra i vari territori pugliesi: - il primo e la prevalenza di posti letto pubblici su Bari, Brindisi e Lecce rispetto alla popolazione (Bari con 1 Posto letto per 358 ab., Lecce con 1 p.l. per 385 ab., Brindisi con 1 pl ogni 351 ab... Le cenerentole sono FG e BAT, sempre al netto del privato. - l'altro squilibrio è quello evidente tra due province simili per popolazione (BAT 378.000 abitanti/BRINDISI 377.000 abitanti) e dimensione (ВАТ 1543 kmq. /BRINDISI 1839 kmq.) ma differenti per numero di posti letto: BAT ne ha 846 mentre BRINDISI ne ha 1074; BAT 1 p.l. ogni 447 ab. e BRINDISI 1 pl. ogni 351 ab. A questo squilibrio atavico (simile a quello di cui si lamenta da sempre la Regione Puglia rispetto ai maggiori finanziamenti sanitari alla Regione EMILIA ROMAGNA, senza mai preoccuparsi dei propri squilibri interni) si aggiunge uno squilibrio nella ASL BAT -accresciuto negli ultimi anni- сon un orientamento generale -per dirlo pacatamente-favorevole nei confronti di Barletta e della ri-nascente Bisceglie, che da semplice Ospedale di Base pare essere diventato un secondo livello, con una oggettiva penalizzazione di Andria causata dai ritardi (ultradecennali) nella ristrutturazione dei reparti e nei ritardi clamorosi (e speriamo definitivamente superati) per la realizzazione dei nuovo ospedale. Ma vediamo in dettaglio solo alcune delle questioni e imprecisioni determinate dal nuovo Atto Aziendale, che conferma precedenti distorsioni e ne crea di nuove.
DIPARTIMENTO CARDIOLOGICO
Diventa Struttura Complessa Bisceglie, che raggiunge meno di 1/5 dei ricoveri di Andria, ed è priva della strumentazione adeguata. La DGR che origina l'Atto individua un criterio proprio nella occupazione di letti e l'operatività. In realtà i letti di Cardiologia di Bisceglie servono soprattutto alle emergenze del reparto di Malattie infettive, al quale era necessario aumentare i posti letto; 2. La Cardiologia d'emergenza è incardinata nella UOC di Barletta mentre all'Emergenza è dedicata Andria. Come mai?
DIPARTIMENTO CHIRURGICO
La UOSVD di Bisceglie non esiste, ma è praticamente alimentata da Andria sempre in crisi per la mancanza di sale operatorie, avrebbe dovuto essere realizzata una UOS dipendente da Andria; 2. La UOS Epatobiliare dove ha sede?
DIPARTIMENTO DIREZIONI OSPEDALIERE
Una ciascuna per Andria, Barletta e Bisceglie, ma Andria sempre senza un incaricato stabile. Perché viene ossessivamente lasciato libero questo posto? Per chi?
DIPARTIMENTO IMMAGINI E DIAGNOSTICA
La UOS Angiografia interventistica da tempo meritava di essere trasformata in DIPARTIMENTALE, ma ciò viene ancora una volta negato. 2. A Barletta viene assegnata la UOS Radiologia d'emergenza. Come mai se l'Emergenza è incardinata nel presidio di Andria? 3. Il laboratorio di Analisi, denominato Patologia Clinica viene declassato da UOC a UOS Dipartimentale, per la verità come gli altri presidi. In tal modo chi ne avrà iI coordinamento? Già si parla di Barletta. Ciò produrrà conseguenze nefaste, perché strutture senza primari che si organizzavano e distribuivano tipologie di analisi, non determineranno alcun risparmio ma solo confusione.
DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE
Assurdo che a Bisceglie, senza che ci sia un reparto (una UOC), si crei una UOSVD di Ostetricia e Ginecologia e una di Pediatria Neonatologia. È vero che c'erano prima del Covid, ma ciò contraddice la statistica, che registra un forte decremento delle nascite (oltre a esserci un limite minimo di nascite per l'esistenza di un reparto) che contraddice la DGR 418/25 (da cui nasce questo atto aziendale) che invita a diminuire le strutture a causa del dato demografico. Ma questo, evidentemente, vale solo per Andria.
DIPARTIMENTO MEDICO SPECIALISTICO
Viene confermata la struttura complessa di Nefrologia a Barletta ma si dimentica (ancora una volta) di creare la UOS di Nefrologia nel Presidio ospedaliero di Andria dedicato all'Emergenza. Ad Andria c'era una struttura semplice dipartimentale di "sola dialisi" che, per mancanza assoluta di nefrologi, venne convertita in semplice alle dipendenze di Barletta. Oggi che l'approvvigionamento di medici è diventato più semplice, si potrebbe convertirlo in dipartimentale ma con la componente nefrologica per le urgenze che oggi manca e crea problemi seri all'utenza; 2. Viene confermata a Barletta le UOS "STROKE UNIT". Bene, non si tratta di spostare nulla, è un servizio in più all'utenza. Perché allora non prendere atto che di fatto ad Andria c'è già, attrezzata con monitor, dove da tempo si eseguono trombolisi? Nel presidio di Andria, inoltre, è presente la radiologia interventistica che esegue trombectomie, indispensabili in molte occasioni. È solo una questione di denominazione e autorizzazione regionale con una presa d'atto indispensabile affinché anche ad Andria, presidio dell'Emergenza, ci sia una UOS di "Stroke Unit"; 3. La UOSVD Malattie rare dove è ubicata?
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO
Tutte le oncologie sono, giustamente, ubicate a Barletta.
SERVIZIO IMMUNOTRASFUSIONALE
La Struttura Complessa viene confermata a Barletta e non nel presidio dell'Emergenza, determinando disfunzioni gravissime. Andria resta illogicamente solo UOSVD.
DIPARTIMENTO AREA INTENSIVA E DELLE EMERGENZE
Si potrebbe immaginare, come per Oncologia, dove i reparti fondamentali -opportunamente- sono a Barletta, che i reparti dell'Emergenza siano ad Andria? INVECE NO: 1. Il coordinamento Trapianti è posto con la Struttura Complessa a Bisceglie! 2. Il coordinamento del 118, struttura basilare dell'emergenza, è situato a Bisceglie! 3. Solo a Barletta viene creata la UOS di Medicina d'Urgenza e Osservazione breve. Perché non anche ad Andria, dove giungono tutte le emergenze?
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
Le strutture allocate ad Andria subiscono un progressivo sgretolamento in risorse economiche, umane ed economiche. La Neuropsichiatria Infantile, Struttura complessa fino a 15 anni addietro, quando divenne, con gli ultimi Atti Aziendali, Semplice Dipartimentale, resta tale. Non riceve attenzione e non diviene S. Complessa nemmeno l'unità del CSM Andria Canosa Minervino Spinazzola, anch'essa declassata 15 anni fa. Si consideri che gestisce direttamente a Minervino la struttura CRAP. Nasce, invece, la UOS DCA a Trani, ma afferisce alla Struttura Complessa di Psichiatria di Barletta, alla quale afferisce la UOS di Trani Bisceglie e da poche settimane anche i "day service della disforia di genere" e il "day service della nutrizione". Andria è sempre più depauperata, tanto che da ottobre scorso si dichiara, seppure verbalmente, che il Centro Diurno, pietra miliare della rete riabilitativa psichiatrica della nostra comunità, non afferisce più al CSM di Andria. ECCO, DOPO QUELLO INFRA-REGIONALE, QUESTO È LO SQUILIBRIO INTERNO ALLA ASL BAT. UNO SQUILIBRIO A FAVORE DI ALTRE DIREZIONI CHE, IN TUTTA EVIDENZA, NON RIGUARDANO ANDRIA! Il Comitato esprime, con questo documento, la più sentita protesta per le modalità e i termini che sostanziano anche questa vicenda. È di tutta evidenza che vi sia una influenza politica ben chiara, in questo scorcio di fine legislatura regionale (tempi da basso impero), ad assestare il colpo finale ad una comunità senza reali rappresentanti in quel consesso. Questo è un elemento sul quale la cittadinanza dovrà fare una profonda riflessione, in tutte le direzioni, così come questo Comitato ha voluto dimostrare -nel proprio piccolo-operando in modo trasversale ma aperto e a viso aperto, non coltivando il consenso per una parte, ma operando tutti per Andria e non solo. L'Atto Aziendale può non limitarsi "acriticamente" (o volutamente) a tagliare unità Operative Complesse, semplici o dipartimentali, ma può chiedere alla Regione la deroga, come consentito dalla stessa DGR 418 del 7 aprile u.s. dove al punto 6. che così recita: "di stabilire che, qualora i Direttori Generali delle Aziende ed Enti del SSR dovessero ravvisare, in ragione di motivate esigenze di carattere organizzativo, la necessità di attivare un numero di Strutture Complesse aziendali superiore a quelle derivanti dall'applicazione dei parametri standard regionali,………il Dipartimento "Promozione della Salute e del Benessere Animale" possa autorizzarne l'attivazione, nel rispetto del tetto massimo regionale derivante dall'applicazione dei parametri standard definiti dal Comitato LEA in data 26 marzo 2012,….." Oltre questo, la legge, e lo stesso Atto Aziendale, prevedono che il provvedimento sia esaminato dal Collegio di Direzione (Art. 1.3.1 pag. 22/23) il quale "concorre al governo delle attività cliniche dell'azienda" e coadiuva la DG con numerose altre competenze; e sia esaminato anche dalla Conferenza dei Sindaci (Art. 3.2 pag. 28). Questi due organismi dovrebbero intervenire con la dovuta autorevolezza, perché l'Atto Aziendale è contestabile e modificabile. Vedremo se ancora una volta prevarrà la vecchia prepotenza, alla quale si è aggiunta una nuova prepotenza a danno di tutti i cittadini di questo territorio.
COMITATO PER IL NUOVO OSPEDALE DI ANDRIA