Andria Multiservice, Fisascat Cisl: «Falsa la corresponsione di indennità e benefit ingiustificati»

In una nota giunta alla nostra redazione, l’avv. Antonio Lacerenza replica e chiede un incontro per conto del sindacato al dott. Tufariello e all’ing. Infante

mercoledì 10 giugno 2020 14.21
La vicenda relative alle paventate indennità e ai benefit corrisposti alla dirigenza dell'Andria Multiservice, l'azienda municipalizzata del Comune di Andria, continua a tenere banco e siamo certi che sarà così anche nel prossimo futuro.
La redazione di AndriaViva ha ricevuto dall'avv. Antonio Lacerenza, difensore della Fisascat Cisl, una lettera in cui il legale chiede di replicare ad alcune notizie circolate nei giorni scorsi sulla questione. Precisiamo che la stessa missiva si riferisce oltre che ad articoli apparsi sul nostro portale, anche ad altri pubblicati da altri organi di stampa. In particolare, ci teniamo a sottolineare il fatto che nella replica sono riportati particolari non citati nel nostro articolo del 4 giugno, l'altra pubblicazione è del 6 giugno ed è un comunicato stampa del Comune.
Pertanto, riteniamo giusto riportare la replica astenendoci, però, dal menzionare circostanze che non riguardano questa vicenda societaria che purtroppo sta coinvolgendo, loro malgrado, la vita e la professionalità di tanti ignari lavoratori dipendenti.
«Questi lavoratori, stando alle sedicenti accuse, avrebbero intascato centinaia di migliaia di euro (!), avrebbero ricevuto benefici di ogni sorta, tra cui cravatte, e chissà cos'altro (sic!!!). Ma ciò è vero? Sul punto tutti tacciono di ragguagliare, ma si sa, che le "notizie" strisciate sono fatte così… Poiché è tutto falso, per esse subitaneamente chiari, viene da chiedersi se questo teatrino di "notizie" serve alla Andria Multiservice per giustificare, come si legge o si ascolta in tv, la mala gestio – vera o presunta che sia – della predetta società, posto che essa è stata gestita da sempre, non dai quadri o dai responsabili dei vari settori, bensì da Amministratori, e Consiglieri di Amministrazione, e controllate da un Collegio Sindacale e un Collegio dei Revisori dei Conti, politicamente nominati e, verosimilmente, tutti congruamente ben remunerati? Emerge, in maniera solare, come la diatriba tra il Comune di Andria e la società Andria Multiservizi, con una gestione che appare essere stata poco manageriale e senza controlli da parte sia dell'Ente che della sua municipalizzata, avevano bisogno di un utile "diversivo" per spostare l'attenzione dai veri responsabili delle voragini di bilancio a chi non c'entra nulla, ossia i "sei o sette quadri", rei del nulla, ma accusati di tutto (!).

Ovviamente alimentare lo strepito della piazza, ad additare costoro forse tornerà utile a chi ha interesse a farsi pubblicità, ma la calunnia e la diffamazione a cui sono stati sottoposti questi lavoratori ha un prezzo: i ns. iscritti, fino a prova documentale del contrario, non hanno ricevuto un solo euro in più rispetto a quanto la datrice di lavoro ha loro attribuito in ragione del ruolo, della quantità e della qualità del lavoro svolto, né vi è uno straccio di prova documentale di tutte le nefandezze di cui essi sono stati accusati, per cui "premere" sull'acceleratore della utile disinformazione val bene solo a ledere la immagine dei lavoratori i quali, agli occhi della cittadinanza sono diventati dei sordidi approfittatori: niente di più falso, come sarà dimostrato da essi nelle opportune sedi di giustizia. Però a coloro i quali hanno scritto gli articoli in oggetto, ed alla tv, si rivolge, l'invito alla più viva prudenza espositiva, in quanto non saranno più tollerate espressioni volte ad affermare/diffamare che questi lavoratori si sono "autoliquidati" somme a qualsivoglia titolo: si potrebbe passare anche per ignoranti! I nostri iscritti non si sono autoliquidati un bel nulla né, anche volendo, avrebbero potuto farlo, in primis perché sono persone per bene ed oneste, e poi perché le buste paga venivano, come a tutt'oggi vengono, redatte da consulenti del lavoro esterni, e la retribuzione percepita, dalla prima all'ultima voce in busta paga, sono state autorizzate e legittimamente erogate, per cui, a dirla tutta, sono da ascriversi anche alla voce dei "diritti acquisiti".
Non si possono accusare a vanvera delle persone perbene (come lo sono tutti in questa storia), se ancora oggi si vogliono ripetere gli errori del passato, e l'ingegnere Infante o il Commissario Prefettizio dott. Tufariello – fresco di premio "Amico del consumatore 2019" – ritengono di voler crocifiggere questi onesti lavoratori e nostri iscritti, forse è il caso di essere più chiari, solari e molto precisi, poiché i danni di immagine costano tanto, come è ben noto ai due illustri contraddittori, per cui tra chi si distingue per diffondere il seme dell'amore, ma invece semina solo confusione ed incertezze, e chi è amico del consumatore, forse è il caso di essere soltanto molto prudenti negli "apprezzamenti" verso i propri dipendenti, ed offrire elementi di certezze inconfutabili, altrimenti si fomenta solo odio sociale ed una pandemia di chiacchiere insulse e destituite del benché minimo fondamento, a detrimento dell'onore, del decoro e della immagine di chi si vede accusato così ingiustamente e delle loro famiglie.
La Fisascat Cisl, pertanto, chiede, un urgente incontro con il commissario Prefettizio e l'Ing. Riccardo Infante per riceversi dettagliate informazioni sul punto, essendo tali diritti di informativa rivenienti dalla contrattazione collettiva di categoria, e dall'obbligo della società a tenere un comportamento improntato alla lealtà, alla correttezza ed alla buona fede, in ossequio alla contrattazione collettiva di categoria».