La salute vien mangiando

Latte di soia

Benefici e controindicazioni

Definito latte vegetale per sottolinearne la differenza rispetto al latte vaccino di origine animale di cui abitualmente si fa uso, il latte di soia ormai è diventato un alimento piuttosto diffuso. Viene preparato a partire dai semi di soia messi a macerare in acqua. Oggi lo troviamo facilmente anche nei bar e nei supermercati cosi da poter essere consumato da molti. Ma quali sono i benefici?

Il latte di soia non contiene colesterolo ed essendo ricco di sostanze antiossidanti come gli isoflavoni ne contrasta l'accumulo. È un alimento a basso indice glicemico e quindi può essere consumato liberamente anche da chi soffre di diabete. Pur contenendo un quantità inferiore di proteine rispetto al latte vaccino, offre al contrario un apporto completo di amminoacidi, inclusi quelli essenziali che possono essere assunti solo attraverso gli alimenti.

Recenti studi hanno dimostrato che consumare latte di soia aiuta a contrastare patologie come il reflusso gastro-esofageo e gastrite andando a riequilibrare la flora intestinale. Particolarmente indicato ai soggetti che praticano sport perché essendo ricco di proteine vegetali, è ottimo per stimolare l'attività del tessuto muscolare.

Può essere consumato da chi ha problemi di intolleranza al lattosio e di celiachia.

Grazie alla presenza della vitamina k aiuta nella prevenzione dell'osteoporosi e nella riduzione del tessuto osseo. È anche vero però che il latte di soia è povero di calcio e di vitamina D quindi è opportuno acquistare il latte di soia addizionato con calcio, vitamine A e D e riboflavina.

Ci sono però delle controindicazioni. Per chi soffre di disturbi renali è un alimento che deve essere fortemente limitato perchè, essendo ricca di ossalato, favorisce la formazione dei calcoli. Lo stesso vale per chi ha problemi di tiroide; alcune proteine di questo latte riducono l'azione dei medicinali.

Il latte di soia apporta poche calorie, circa 33 kcal per 100 gr di prodotto con un contenuto di grassi, soprattutto quelli saturi, e di carboidrati nettamente inferiore rispetto al latte vaccino.
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