Belle quattro parole

Essere al verde

Il colore della povertà

Ci si augura che sia un'esperienza momentanea, un accidente che ci fa girare la città in apnea, soffocando le più superflue delle nostre manie tanto quanto le più impellenti necessità e che passerà molto presto: essere al verde è il modo più colorato per dire che si è senza un soldo.

L'espressione risale alle note con cui Puccio Lamoni (anagramma di Paolo Minucci, letterato senese del 1600) commentò il poema Il Malmantile racquistato di Lorenzo Lippi. In una nota egli riporta l'abitudine nella Firenze medievale di usare delle candele di sego (grasso animale) che avevano una base di colore verde, come segnatempo durante le aste pubbliche. Le aste erano condotte dal Magistrato del sale, carica pubblica che gestiva il prezzo dell'oro bianco, cioè del sale indispensabile per insaporire e conservare i cibi, oltre ad avere altre mansioni. Quando la candela si consumava, ossia quando arrivava al punto in cui era di colore verde, terminava la possibilità di fare delle offerte e l'asta era dichiarata conclusa.

Puccio Lamoni fa risalire alla frase «la candela è al verde» l'espressione «essere al verde» passata per estensione anche ad indicare l'aver finito i soldi, letteralmente nelle sue note: «l'essere al verde di danari».
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