Ufficio Igiene Via Gammarrota
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Cronaca

Spostamento Servizio Igiene: ignota la proprietà degli immobili

Tutto bloccato per il passaggio dal Mercato Vecchio a via Gabelli

Torna d'attualità il problema dell'Ufficio Igiene che nella Città di Andria alloggia nei fatiscenti locali di via Mons. Di Donna nel cosiddetto Mercato vecchio in pieno centro storico cittadino. La 2^ Commissione Consiliare del Comune di Andria ha rilanciato la necessità di intervenire immediatamente mentre tra ASL e Comune si perfeziona il passaggio burocratico, complesso, di proprietà degli immobili. Il Servizio di Igiene, infatti, dovrebbe esser trasferito dalla ASL nella struttura comunale di via Gabelli che ha ospitato già per molti anni il Consultorio Familiare e soprattutto l'Asilo Nido comunale trasferitosi nella struttura del Quartiere Europa. Tra ASl e Comune vi è un accordo di massima per cedere le proprietà degli immobili interamente ai rispettivi enti: il Mercato Vecchio è della ASL, mentre via Gabelli del Comune. Nel novembre 2012 il primo protocollo d'intesa (Articolo d'approfondimento AndriaViva) seguito da un atto formale del Consiglio Comunale di Andria nel luglio dello scorso anno (Articolo 2 luglio 2013).

Ma dallo scorso anno nulla è cambiato perché all'atto formale di passaggio degli immobili ci si è trovati di fronte all'incognita proprietà: in sostanza la struttura di via Gabelli, appartenuta al ginecologo andriese De Corato, dopo la costruzione dell'immobile da circa 700 metri quadri fu ceduta all'ONMI (Opera Nazionale Maternità Infanzia) ma, sciolto l'ente, l'immobile dovrebbe esser passato di proprietà al comune di Andria. Successivamente la ASL ha avuto parte dell'immobile per il consultorio ma resta la confusione di carte e documenti che non riportano alla luce la piena verità sulla proprietà. Stesso discorso vale per il "Mercato Vecchio" di via Mons. Di Donna, che dovrebbe esser di proprietà della ASL: infatti, dopo la prima riforma sanitaria del 1978, e la nascita delle ASL, sia il personale che i beni immobili in capo ai comuni ma riferiti alle attività sanitarie, furono trasferite alle aziende nascenti. Ma per l'immobile di via Mons. Di Donna non si riesce a reperire l'atto notarile eventualmente stipulato.

Ed è lo stesso avvocato del Comune di Andria, Giuseppe De Candia, ad aver riferito in Commissione che «il mancato perfezionamento del passaggio di tali beni è dovuto all'impossibilità di reperire gli atti giuridici di provenienza dei beni immobili della Asl/Bt, oggetto di transazione in capo alla stessa Azienda. La difficoltà di reperire questa documentazione - si apprende dalla relazione fornita dal Segretario Lullo a firma di De Candia - e, ove assente l'individuazione di diverse modalità di attestazione della provenienza dei suddetti beni, suggerisce di stipulare da subito un contratto di affitto per l'ex asilo nido di via Gabelli». La Commissione, presieduta dal consigliere Francesco Cannone, ha formalmente chiesto all'ente comunale di provvedere al più presto alla stipula di un contratto di locazione dell'immobile di via Gabelli, secondo quanto approvato nella convenzione stipulata tra Comune di Andria ed Asl/Bt, per permettere alla Asl di avere subito il possesso dell'immobile per compiere quanto necessario per le sue progettualità funzionali su quella struttura e successivamente per perfezionare la permuta immobiliare notarile potrà essere coltivata con i necessari approfondimenti del caso, senza intralciare le esigenze della Asl/Bt.

Di fatto un tempo che resta ancor ben lungi dal portare ad un rapido trasferimento dell'intero servizio igiene tra cui commissione invalidi, ufficio patenti e vaccinazione. La struttura fatiscente di via Mons. Di Donna ha ormai problemi atavici non più risolvibili con piccoli interventi di manutenzione e di igienico vi è rimasto ben poco. La struttura di via Gabelli, invece, ormai chiusa da quasi due anni continua a deperire e per la rifunzionalizzazione della struttura sono necessari non meno di 300 mila euro (soldi appostati dalla ASL BT per i lavori), con la necessità di realizzare l'impianto di climatizzazione, rivedere quello di riscaldamento, realizzare bagni, uffici ed opere murarie e pittoriche.
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