Terremoto in Turchia e Siria
Terremoto in Turchia e Siria
Attualità

Solidarietà alle popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto: la Caritas lancia una raccolta fondi

Oltre 17mila i morti accertati, ancora migliaia le persone intrappolate sotto le macerie

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito alle 4:17 del 6 febbraio la zona al confine tra la Turchia e le Siria, con epicentro nel distretto Pazarcık di Kahramanmaraş. Dopo il terremoto si sono verificate molteplici scosse di assestamento, tra cui una molto forte, di magnitudo 7,7. Oltre 17mila i morti accertati, ancora migliaia le persone intrappolate sotto le macerie. Drammatica anche la condizione dei sopravvissuti, che hanno bisogno di tutto, alle prese con le difficoltà del reperimento di cibo e acqua, e per le rigide condizioni climatiche.

«La Cattedrale di Iskenderun è crollata, scuole ed episcopio non sono agibili, anche la chiesa della comunità siriaca e quella ortodossa sono andate totalmente distrutte. Manca l'acqua potabile, l'elettricità, le vie di comunicazione sono interrotte, c'è bisogno di tutto», fa sapere il Vescovo Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell'Anatolia e Presidente della Caritas in Turchia. In Siria, il direttore della Caritas nazionale Riad Sargi, raggiunto al telefono, dichiara che «la situazione è drammatica. Colpite duramente anche le città di Aleppo, Lattakia, Hama e Tartous, almeno un centinaio di edifici crollati. Macerie che si sommano a quelle della guerra. Caritas Siria si è prontamente mobilitata per portare conforto e organizzare i primi soccorsi». Da sottolineare come gli sfollati debbano fare i conti con il gelo particolarmente pungente in questa stagione. «Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto, che ha causato migliaia di morti e di feriti – ha detto nell'Udienza generale di mercoledì 8 febbraio, papa Francesco -. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra. Preghiamo insieme perché questi nostri fratelli e sorelle possano andare avanti, superando questa tragedia, e chiediamo alla Madonna che li protegga».

Indetta una Colletta nazionale per domenica 26 marzo (V di Quaresima).

Facendo proprio l'appello di Papa Francesco, la Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, ha rinnovato "profonda partecipazione alle sofferenze e ai problemi delle popolazioni di Turchia e Siria provate dal terremoto. Per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali di chi è stato colpito da questa calamità, la CEI ha disposto un primo stanziamento di 500.000 euro dai fondi dell'8xmille per iniziative di carità di rilievo nazionale. Tale somma sarà erogata tramite Caritas Italiana, già attiva per alleviare i disagi causati dal sisma e a cui è affidato il coordinamento degli interventi locali".
La Presidenza della CEI ha deciso inoltre di indire una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo 2023 (V di Quaresima) come "segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate. Sarà anche un'occasione importante per esprimere nella preghiera unitaria la nostra vicinanza alle persone colpite. Le offerte raccolte dovranno essere integralmente inviate a Caritas Italiana entro il 30 aprile 2023".

"A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti. Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione", ha affermato all'indomani del sisma il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI. Caritas Italiana, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con Caritas Turchia, Caritas Siria e la rete Caritas internazionale per offrire aiuto e sostegno. Il direttore, don Marco Pagniello, fa appello a "un'attenzione solidale da parte di tutti verso aree del mondo già segnate da conflitti dimenticati e da povertà estrema". Due operatori di caritas Italiana sono giunti ad Istanbul per affiancare Caritas Turchia nella gestione dell'emergenza considerata la complessità e la dimensione della crisi.

È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale "Terremoto Turchia-Siria 2023" tramite:
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U020 0805 2060 0001 1063 119
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