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Pozzi artesiani, Onda d'Urto: «Inquinamento è certificato»

Gli oltre 100 tesserati dell'associazione andriese chiedono interventi rapidi

I pozzi artesiani potrebbero essere inquinati ormai in modo grave. E' quanto emerso nel territorio di Trani dopo le analisi effettuate nei pressi della discarica al centro di numerose inchieste oltre che diverse ordinanze degli enti: «Il cancro sta mietendo vittime nella nostra città, sempre più numerose e sempre più giovani. I pozzi artesiani hanno un eccesso di metalli pesanti, alcuni dei quali cancerogeni. Ci chiediamo a questo punto quale sia la qualità dell'acqua con cui vengono irrigati i campi limitrofi e che tipo di alimenti abbiamo mangiato e mangiamo». E' l'allarme, la constatazione ed il quesito che lanciano gli oltre 100 iscritti all'associazione Onda d'Urto nata ad Andria pochi mesi fa e che continua ad incontrarsi in diversi punti della città per discutere e muoversi attorno alle problematiche legate all'ambiente ed alle cause che provocano, purtroppo, i tumori. Le acque provenienti dai pozzi all'interno della discarica di Trani, infatti, hanno all'interno una elevatissima concentrazione di ammoniaca, come rilevato dai tecnici, oltre a valori ben più alti del limite di nitriti, nichel, manganese e ferro. Il problema è che anche l'acqua attinta a valle, rispetto alla discarica, contiene le stesse pericolosissime sostanze.

«Ci chiediamo pure - scrivono da Onda d'Urto - e gli altri campi con quali acque, concimi, pesticidi sono coltivati? Ci sono i controlli chimico-tossicologici al mercato ortofrutticolo? A fronte di tonnellate di derrate alimentari che passano di lì perché si fanno analisi a campione sulle merci? Può forse la mancanza di mezzi finanziari o di risorse umane giustificare tale inoperosità? O qualcuno crede di essere su una barca diversa, inaffondabile. La percezione a "pelle" dell'aumento delle malattie tumorali è ormai suffragata da ben altri dati. Dal Registro dei Tumori della provincia BT, che raccoglie dati dal 2006 al 2008, risulta un numero di ammalati di cancro del fegato che è tre volte superiore alla media nazionale. Testimonianze dirette affermano un conclamato aumento dei tumori infantili. E della nostra amata MURGIA, dei rifiuti tossici in essa sepolti e delle falde acquifere sottostanti non se ne dice più nulla? Oltre 18 mesi fa la II e IV commissione consiliare avevano avviato delle audizioni per verificare le voci sui rifiuti tossici sotterrati sulla Murgia nel territorio andriese. Quali gli esiti? Ci siamo stancati delle promesse, dei vedremo, faremo, diremo. Non possiamo più restare in attesa del Salvatore».

L'associazione è nata il 4 dicembre scorso: «Ha l'obiettivo - ci dicono i soci - di studiare il fenomeno della diffusione del cancro tra i cittadini, scoprire quali sono i fattori di rischio più probabili e offrire dossier alle autorità competenti perché facciano qualcosa, prendano provvedimenti. Onda D'Urto sta incontrando i cittadini nei vari centri di aggregazione. Ad oggi si sono succeduti incontri molto partecipati. Altri ne seguiranno, in tutta la città. Molti prima di noi hanno condiviso ed intrapreso le nostre battaglie, alcuni di questi si sono già uniti a noi, altri si sono defilati, disillusi. Non vogliamo essere un movimento politico, vogliamo far valere i nostri diritti di cittadinanza attiva e quelli dei nostri indifesi figli. Vogliamo educarci ed educare al vivere civile, vogliamo imparare ed insegnare come evitare le situazioni di rischio, vogliamo esaminare, approfondire, capire le cause che scatenano queste terribili malattie e se per esse vi è rimedio, che sia intrapreso. Ora attendiamo - continuano da Onda d'Urto - la redazione del "Profilo di Salute della Città" e le analisi della centralina di monitoraggio degli inquinanti atmosferici, auspichiamo la celere installazione di almeno altre due centraline nel vasto territorio cittadino. Ci auguriamo che avviino finalmente le analisi chimico-tossicologiche sugli alimenti e sulla qualità dell'acqua dei pozzi artesiani. Pretendiamo che si emanino e soprattutto si facciano rispettare poi, le ordinanze sindacali che tutelino, gli alimenti e i loro consumatori finali, dai gas di scarico. Vogliamo che che si dia vita una seria e capillare campagna educativa per la dissuasione dall'uso di veicoli circolanti a motore».

Il nuovo incontro è previsto per giovedì 5 marzo alle ore 19.30 nel salone della Parrocchia SS. Trinità di Andria: «Noi siamo Andriesi Differenti, l'indifferenza non ci appartiene», hanno concluso gli oltre 100 soci di Onda d'Urto.
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