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Vita di città

La storia di una famiglia andriese colpita dal terremoto in Ecuador

“Próxima Estación Esperanza” per dar loro un abbraccio e un aiuto materiale

Annalisa, nata e cresciuta ad Andria, dopo la laurea in psicologia parte per l'Ecuador, grazie a un progetto di Servizio Civile. È il 2008. Trascorre un anno nel paese sudamericano, dove il suo compito è lavorare come psicologa in un programma a sostegno dei bambini più disagiati di Tena. Negli ultimi mesi di vita lì conosce José, ragazzo del posto, i due s'innamorano.

Annalisa conclude il suo lavoro, torna in Italia, ma lo splendore naturale del nuovo continente, il suo ritmo di vita, le energie spese per un progetto che aveva visto migliorare, oltre all'incontro con José, la riportano lì dopo qualche mese. Riparte per il Sud America, ritrova José, si sposano, nasce una bambina: Cloe. Scelgono di vivere ad Andria, ci restano 4 anni. Poi una serie di coincidenze: l'Italia è avara, la famiglia in Ecuador ha bisogno di loro, i tempi sembrano maturi. Così decidono di emigrare e di iniziare una nuova vita dall'altra parte dell'oceano.

È settembre 2015. I tre arrivano a Mompiche, proprio sul Pacifico. José e Annalisa lavorano sodo per mesi, rimettono a posto una casa, ristrutturano un ostello della famiglia di lui. Investono i loro risparmi, sicuri di recuperarli una volta riavviata l'attività. Il 16 aprile, racconta Annalisa, "dovevano essere quasi le sei e mezzo di pomeriggio, tutto inizia a tremare fortissimo, i miei pensieri si fermano, sono bloccata. Vedo José correre verso di me, mi dice di andare, prende Cloe dormiente sotto il braccio e mi trascina via tenendomi la mano. Eravamo al secondo piano. La casa ciondolava e cigolava con forza e con forza abbiamo sceso le scale uscendo una volta al piano terra. Si faceva fatica a stare in piedi". Il terremoto è stato di magnitudo 7,8. Per intenderci, quello dell'Aquila, è stato di 6,3. Sono morte 660 persone, in 34 mila sono rimasti senza casa, i danni effettivi non sono ancora stati stimati. José, Annalisa e Cloe per fortuna stanno bene, ma hanno perso tutto. L'ostello è stato sottoposto ai sigilli del governo, dichiarato struttura da demolire, mentre la casa presenta grosse crepe ed è troppo rischioso per dormirci con una bambina. Oggi Annalisa e la piccola sono a Tena, ospiti di amici ormai da settimane, mentre José sta a Mompiche, a 15 ore di autobus, in attesa di capire cosa sarà dei loro immobili e per difendere la casa dagli sciacalli.

"Próxima Estación Esperanza" è la serata di musica che alcuni andriesi hanno deciso di organizzare per raccogliere fondi in sostegno dei 3 concittadini colpiti dal sisma. L'idea è quella di fare arrivare a 10 mila chilometri di distanza da Andria l'abbraccio della nostra città. Far capire che la comunità in cui sei nata e cresciuta c'è, ed è pronta ad aiutarti ovunque tu sia. José, Annalisa, Cloe sono vivi, e non smetteranno mai di ringraziare per questo, anche se il dolore per le perdite materiali subite è tanto. Tuttavia in qualche modo, da qualche parte, devono pur ricominciare. L'evento si terrà sabato 4 giugno, alle 21:00, presso l'Officina San Domenico. Tu che leggi sei invitato, ma per favore fallo sapere a tutti. Porta chi vuoi, porta chi puoi, fatti promotore. È il momento di stare uniti, di esserci tutti. La vera tragedia per chi viene colpito e sopravvive è sentirsi poi abbandonato. Questo non può succedere e con il tuo aiuto non succederà.
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