Consiglio Comunale di Andria
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Politica

Consiglio Comunale: tutto concluso in una sola giornata

Approvazione per tre odg e variante urbanistica, poi debiti fuori bilancio

Un'unica serata per concludere un Consiglio Comunale piuttosto importante con diversi ordini del giorno approvati assieme alla riadozione di una variante urbanistica e tanti debiti fuori bilancio con l'abbandono dell'aula da parte delle minoranze ed una discussione specifica sul riconoscimento di alcune indennità di espropriazione di aree riferite alla zona PIP. In apertura di assise, poi, subito la comunicazione del nuovo capogruppo di Alleanza per Andria che sarà, per questo scorcio finale di consiliatura, il consigliere Giuseppe Raimondi. In seguito subito due ordini del giorno urgenti votati all'unanimità dall'aula con l'adesione al programma Senzatomica, a firma bipartisan, affinchè si generi consapevolezza nell'opinione pubblica sulla minaccia delle armi nucleari. Con la stessa modalità è stato votato un ordine del giorno sull'esenzione IMU per i terreni agricoli già sottoscritto da tutti i capigruppo.

Approvata anche la delibera di Consiglio riferita al "Diritto allo studio" ed alla necessità di trasmettere alla Regione Puglia il complesso delle spese sostenute dall'ente per questa finalità. La relazione dell'assessore Nespoli ha ricordato la somma appostata per il "Diritto allo Studio" che per il 2014 è pari a 3milioni e 500mila euro per diversi servizi tra cui mensa, trasporto, scuole paritarie ed interventi vari al fronte di un contributo regionale per l'anno 2013 che è stato pari a circa 250mila euro. Opposizione e maggioranza hanno richiesto più attenzione alla Regione per questo tema e per gli strumenti normativi e finanziari in questo settore. A seguire, invece, approvazione, sempre all'unanimità, della riadozione della Variante Urbanistica per il Progetto preliminare di raddoppio della ex SP231 per il tratto che va dall'azienda Papparicotta sino allo svincolo con Minervino Murge. Si tratta, come ha spiegato l'Assessore Di Noia, di una delibera, la n° 19 del 29 aprile 2014, nuovamente adottata perchè nel frattempo la Regione Puglia ha accertato il progetto e questo è uno degli atti conclusivi del lungo iter burocratico che ora vedrà le fasi successive per la progettazione esecutiva con la Provincia e la ditta esecutrice protagoniste.

Tema scottante, invece, quello dei debiti fuori bilancio: l'opposizione ha dichiarato subito, per bocca del capogruppo del Partito Democratico Giovanni Vurchio, di non partecipare al voto dei diversi provvedimenti perchè contrari alla gestione finanziaria del Comune comprese tutte le procedure che «non ci mettono nelle condizioni di dare alcun parere di voto». Motivazione ribadita da Giovanna Bruno che ha anche specificato «che non si comprendono le motivazioni di alcune scelte fatte dall'Amministrazione in questo campo e quindi nessun voto è possibile». Perplessità, tuttavia, sono state esposte da Nino Marmo che ha detto: «qualunque sia il metodo, questa è semplicemente una scusa per non votare alcuni debiti fuori bilancio rivenienti proprio dal passato ed arrivati solo ora a sentenza. Stasera approveremo la legittimità di debiti del 2006, 2007 e 2008 con uno solo del 2012, quindi inutile prendersi in giro. Anche noi - ha ribadito il consigliere Marmo - nelle passate consiliature non abbiamo votato perché non avevamo mai amministrato. Questi sono debiti nati con voi e pagati oggi».

Veloce l'approvazione di alcuni passaggi ed, invece, lunga la discussione tra consiglieri di maggioranza con l'intervento del settore avvocatura del Comune di Andria con l'Avvocato De Candia, per il riconoscimento di un debito fuori bilancio per il mancato pagamento di indennità di espropriazione di aree ricomprese nell'ambito del P.I.P. del Comune di Andria e riveniente dal 2008 con una sentenza passata in giudicato in primo grado ma già liquidato previo decreto ingiuntivo e pignoramento già effettuato presso terzi. Presentato, tuttavia, rispetto a questo un ricorso in appello che è in fase di discussione. Al termine di circa un'ora di botta e risposta ed una sospensione di dieci minuti, vi è stata l'approvazione con l'astensione dal voto di tre consiglieri di maggioranza tra cui Frisardi e Sanguedolce del Movimento Schittulli oltre Saverio Fucci con la motivazione di «una grave omissione commessa nel 2008 e quindi è impossibile votare ora questo provvedimento».
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